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Pacifisti incappucciati, sale la tensione per Bush

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A sinistra fuggi-fuggi per prendere le distanze: ora tutti sono chiaramente contro la violenza

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L'episodio dei due individui incappucciati che l'altro ieri, in una conferenza stampa alla Provincia di Roma, hanno annunciato, con un esponente del Prc, boicottaggi contro la parata del 2 giugno e contro la visita di Bush a Roma il 4 giugno, sta provocando forti reazioni e una sorta di fuggi-fuggi politico proprio a sinistra. Il ministro degli Interni, Pisanu, dato che c'è poco da scherzare, va giù duro sull'episodio degli incappucciati. «Se le istituzioni democratiche assecondano i messaggi di violenza politica diventa difficile di salvaguardare i diritti costituzionali, la sicurezza e l'ordine pubblico». «In ogni caso», assicura per la sfilata militare del 2 giugno così come il 4 giugno, quando a Roma arriverà Bush, «le forze dell'ordine saranno all'altezza della situazione». Intanto, la rincorsa, generalizzatasi a sinistra dopo che Prodi che si è schierato per il ritiro delle nostre truppe, a corteggiare cosiddetti disobbedienti, sedicenti pacifisti, no-global, sembra essersi fermata. La prospettiva che bande di provocatori e violenti di accatto e di professione, sedicenti «pacifisti», manifestino a modo loro l'odio che hanno contro gli Stati Uniti e il loro Presidente, comincia a render chiaro che chi vezzeggia certe frange rende politicamente complici di queste ultime. A prendere le distanze per primo ieri è il sindaco di Roma Veltroni: contestare Bush sì, ma senza violenze e gli incappucciati sono inaccettabili. Nella Margherita, Franceschini avverte: basta una bandiera bruciata, una vetrina rotta e il gioco è fatto; e Enrico Letta invoca: il 4 giugno sia giorno della responsabilità. Il «listone» chiede a Pisanu libertà di manifestare ma anche sicurezza. Occhetto e Di Pietro manifesteranno ma su un percorso diverso da quello «pacifista». Pecoraro Scanio leader dei Verdi dice: manifestare senza cappucci e senza violenza. Il capogruppo Ds alla Camera Violante spera che non accada nulla di «fastidioso». Quanto al consigliere provinciale di Roma Nando Simeone che era con i due incappucciati alla conferenza stampa, tiene il punto e accusa Pisanu di alimentare la tensione. Intanto il leader dei Cobas Bernocchi insiste: il corteo anti-Bush passi per piazza Venezia, ingiustamente negata. La Questura replica: nessun divieto, abbiamo indicato un altro percorso, vanno smontati i palchi della parata del 2 giugno. Gli attivisti di «fermiamo la guerra» anche loro insistono per Piazza Venezia ma cominciano a rendersi conto della situazione: «Per favore stiamo calmi - dicono - chiediamo anche ai media di aiutarci a non alimentare un clima di tensione che non giova a nessuno». Il sottosegretario all'Interno Mantovano riferisce oggi sulla gestione dell'ordine pubblico in occasione della manifestazione del 4 giugno. Dalla Cdl, in An il portavoce Landolfi chiede a Prodi parole chiare sulle manifestazioni del 4 giugno e il vice coordinatore Bocchino osserva che i due incappucciati fanno pensare agli assassini di Berg. In FI Francesco Giro commenta: dopo il letame di D'Erme, gli incappucciati; Baldelli, coordinatore di FI Giovani dice che così «ci si accorge di quale disastro avremmo avuto o avremmo con la sinistra al governo».

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