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IL centrosinistra si divide sempre più.

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La rottura si consuma anche alla provincia di Roma, dove il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Nando Simeone afferma: «No alla parata militare nel giorno della festa della Repubblica, e per impedirla nella mattinata del 2 giugno i pacifisti si mobiliterranno. Altra mobilitazione, con un corteo, è prevista per il 4 giugno, giorno della visita del presidente americano George Bush a Roma». Il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, subito fa sapere: «Ho accolto con onore l'invito del Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi per i festeggiamenti ufficiali programmati per la festa della Repubblica del 2 giugno prossimo a cui sarà presente per la prima volta anche la Polizia provinciale di Roma». A quel punto l'esponente di Rifondazione ritratta: «Le mie opinioni non coinvolgo l'istituzione». Protesta il gruppo provinciale di An: «La sinistra incita solo all'odio contro le forze armate». Anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, è costretto a correre ai ripari: «Roma si prepara alla visita di Bush con il massimo sforzo per creare il clima più sereno possibile. Non sarà facile perché naturalmente l'appuntamento sarà una scadenza non di poco conto. Si lavorerà - aggiunge - per cercare di affrontarla con la necessaria serenità». D'accordo il leader della sinistra Ds, Giovanni Berlinguer, che chiede di «respingere qualunque tentativo di creare una atmosfera di rissa». Ma il pressing della sinistra estrema non accenna a diminuire. Per esempio Marco Rizzo, capogruppo dei Comunisti Italiani alla Camera: «Bush è un uomo che parla di democrazia ed esporta la tortura, in più viene a rendere un favore a Berlusconi, che ha inviato i soldati in Iraq per lui, e viene a fare una grande parata, o meglio una pagliacciata, elettorale per Berlusconi, quindi è giusto fare una manifestazione netta e pacifica contro Bush. L'esponente dei Comunisti italiani chiede «a quelli del listone che, nel caso non volessero venire a manifestare, almeno - conclude - non vadano a dare la mano a Bush e Berlusconi. Tutto qui». La Margherita, per esempio, non è d'accordo e vuole seguire l'esempio di Romano Prodi. Europa, il giornale dei centristi dell'Ulivo, distribuirà quel giorno allegato al quotidiano una bandiera della pace con l'invito ad esporla alle finestre. Ma la lista Prodi comunque non sa che pesce prendere, sempre pù strattonata dalla sinistra estrema. Nel frattempo, i suoi leader (Piero Fassino, Francesco Rutelli, Enrico Boselli e Luciana Sbarbati) vedranno domani Kerry Kennedy, che in un comunicato viene definito «testimonial dell'America democratica e pacifista».

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