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LA SINISTRA è pronta all'ultima svolta.

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Dice Piero Fassino, segretario della Quercia: «Una manifestazione davanti all'ambasciata per rivendicare il rispetto dei diritti che non si tutelano? Certo. Non ho nessun problema. E non mi sento antiamericano. Amo l'America che mi ha liberato, non amo quella delle torture». Subito lo incalza Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia: «Spero non sia vero. Spero che non risulti vero che Fassino intenda manifestare davanti all'ambasciata americana per rivendicare il rispetto dei diritti che non si tutelano. In tal caso dovremmo ricrederci: non è Fassino al rimorchio di Bertinotti, ma Bertinotti all'inseguimento di Fassino». Il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Lucio Malan, insiste: Fassino chiarisca se manifesterà contro Bush il giorno della sua visita in Italia. Il segretario della Quercia «deve dire - dice Malan - se è vero che manifesterà contro gli Stati Uniti in occasione della visita del presidente Bush. Se non smentisce è chiaro che questa sinistra non può governare il nostro paese, che agli Usa deve la sua libertà e che ha negli Usa il suo più importante alleato. Vorrebbe dire che per il segretario del partito guida della coalizione che aspira a governare l'Italia - conclude - ogni altro paese è meno degno di esecrazione, incluso i tanti che non rispettano i diritti umani». Protestano anche i Radicali, il cui segretario Daniele Capezzone avverte: «Leggo con qualche sconcerto, l'intenzione dei Ds Fassino di manifestare per protesta davanti all'ambasciata americana. Mi permetto di segnalare al segretario dei Ds che forse è più urgente manifestare dinanzi ad altre sedi, che rappresentano fisicamente le realtà negatrici della libertà e della democrazia in tutto il mondo». Rifondazione comunista, invece, canta vittoria anche stavolta. «Fassino ha, con la sua dichiarazione di manifestare il proprio dissenso davanti all'Ambasciata americana contro le torture nella base di Guantanamo, lanciato un segnale che condividiamo e che non deve essere lasciato cadere», dichiara Elettra Deiana, capogruppo Prc in commissione Difesa che definito quello di Fassino «un impegno importante per sottolineare una netta opposizione a chi, ogni giorno, si macchia di orrendi crimini contro i diritti umani, a Guantanamo, come in Afghanistan, come in Iraq». Ma quelli di Bertinotti resteranno delusi. Perché anche Fassino utilizza il metodo Prodi: lui dichiara, poi il portavoce rettifica a seconda del grado di polemica. E infatti arriva subito la dichiarazione dello spokesman del segretario Ds: «Chiunque non sia fazioso e provocatore capisce benissimo che l'onorevole Fassino non ha mai proposto alcuna manifestazione antiamericana». E quindi parla genericamente di «strumentalizzazione». Ma poi arriva la linea dettata da un altro faro della sinistra in questi giorni, Paolo Cento: «Scenderemo in piazza contro Bush e la politica di aggressione all'Iraq e non contro gli americani», dice il deputato dei Verdi. E il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu, assicura: «Il diritto a manifestare senza armi le proprie opinioni è sancito dalla Costituzione e verrà garantito. Adotteremo il modello di sempre, è questa la regola fondamentale».

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