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Gli alleati furenti con la Lega per Milano Per Fini scelta «negativa» e per Follini «infantile». Storace contro Maroni: non c'è motivo perché resti ministro

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Dalla Lega si risponde che la decisione è stata presa per sottolineare l'identità del partito. Un contrasto che assume la dimensione di caso politico nazionale. Gli attacchi vengono soprattutto da Forza Italia e, con toni più polemici, da An. Ombretta Colli, presidente uscente, proprio ieri ha sciolto la riserva per ricandidatura. «Non lascerò la Provincia di Milano al segretario politico del Pci-Pds-Ds», ha detto, specificando di aver preso questa decisione malgrado «la grande rabbia» provata alla notizia del mancato accordo con la Lega Nord. «Per la verità - ha aggiunto - non voglio lasciare la Provincia nemmeno al candidato della Lega Massimo Zanello. Penso a questo punto qualche dubbio su di un possibile accordo al ballottaggio lo si possa avere. Mi sembra che la Lega abbia fatto una scelta incomprensibile e che non ci sia stata una grande correttezza». E il coordinatore milanese di Forza Italia, Maurizio Bernardo, ha chiesto a Massimo Zanello, il candidato leghista, di autosospendersi dalla carica di assessore regionale lombardo nella Giunta composta da tutta la CdL. An spara a zero. A livello locale, Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia, dice: «Vincere senza la Lega sarà ancora più bello. A Milano come a Brescia e in tutte le altre province italiane». Ma il caso Milano assume subito valenza nazionale. Lo stesso leader di An interviene: «Non mi ha meravigliato più di tanto la decisione della Lega da correre da sola alle amministrative di Milano, ma - dice Fini - è una decisione negativa», che «diventa difficile da spiegare agli elettori della Casa delle Libertà perché la Lega al Nord si tiene le mani libere per le amministrative, però poi rivendica, giustamente, il rispetto degli impegni per le questioni di politica nazionale». Anche il presidente della Regione Lazio Francesco Storace interviene: «Penso che dal centrodestra debba partire un tributo di solidarietà sincera a Ombretta Colli. È molto grave la decisione della Lega di sottrarsi alla sfida con la sinistra per quella che è la più importante delle Amministrazioni provinciali chiamate al voto, Milano. Vorrà dire che quando tenteranno di rimettere in discussione il ruolo di Roma diremo loro: mettetevi d'accordo e fateci sapere». «La cosa peggiore - ha aggiunto Storace - è l'atto di maleducazione nei confronti del presidente del Consiglio da parte di un ministro. Se è vero che Maroni ha persino parlato al telefono con Berlusconi, vuol dire che si è perso ogni minimo senso di solidarietà e non c'è un solo motivo per lasciarlo al suo posto». Secco il commento del segretario dell'Udc Marco Follini: «La scelta della Lega di correre da sola è infantile. Chi, in questi anni, ha coccolato e vezzeggiato il Carroccio, ora ha di che riflettere». E la Lega che risponde? Maroni respinge l'accusa di tradimento: «È infondata. Non abbiamo tradito nessun patto e nessun accordo. La decisione presa dal consiglio federale della Lega - ha detto il ministro - è solo la conferma di una scelta già fatta, che risale al 29 febbraio scorso, presa alla presenza di Umberto Bossi». Quanto al braccio destro di Bossi, Speroni, dichiara: «Abbiamo deciso di correre da soli per rimarcare che il nostro interesse è il territorio. Non accettiamo di suddividerci tra destra e sinistra. Abbiamo voluto sottolineare la nostra identità». D. T.

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