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LE DECISIONI DEI DIRETTORI DI «LIBERO» E «IL FOGLIO»

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Le foto-choc dividono politici e giornalistiFragalà (An): smascherata l'ipocrisia dei benpensanti. Nicotra (Prc): questo è cinismo strumentale

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Foto scioccanti che hanno sollevato polemiche e scosso il mondo intero... Tutto giusto. Mai nascondere la realtà, per quanto mostruosa, raccapricciante. In base allo stesso principio pubblichiamo la foto della brutale esecuzione. Questo succede in Iraq. Questo fanno i "resistenti" tanto cari alla sinistra italiana». Vittorio Feltri motiva così la scelta di aver pubblicato ieri sul quotidiano da lui diretto, «Libero», l'agghiacciante decapitazione di un giovane volontario americano da parte dei terroristi iracheni. Sulla stessa linea è Giuliano Ferrara, che su «Il Foglio» di ieri ha pubblicato la stessa agghiacciante sequenza di immagini di un'esecuzione avvenuta in 40 secondi con un coltellaccio, senza neppure che il giovane si rendesse conto di quanto stava accadendo. In entrambi i quotidiani la decapitazione di Berg per mano dei terroristi islamici incappucciati è stata riportata attraverso sequenze di immagini a tutta pagina, oltre a una foto a grande formato in prima pagina. Sulla scelta dei due direttori ieri si sono scatenate le reazioni di politici e giornalisti. A difendere la decisione di pubblicare le immagini degli ostaggi nelle mani dei terroristi iracheni, compresa quella della decapitazione di uno di loro, è stato il deputato di An, Enzo Fragalà. «Le sdegnate reazioni dei sepolcri imbiancati della sinistra all'edizione de "Il Foglio" dimostrano che Giuliano Ferrara ha colto nel segno. Nelle parole e nelle immagini» afferma Fragalà, per il quale sono state «smascherate l'ipocrisia dei benpensanti e l'ignavia degli indignati per procura». A suo avviso, Ferrara «ha messo spalle al muro la falsa coscienza di chi osserva il mondo con gli occhi affetti da un colpevole e inguaribile strabismo». Dalla sinistra, come era ovvio aspettarselo, sono invece giunte le critiche. Alfio Nicotra, responsabile del settore pace del Prc, critica la pubblicazione sul «Foglio» dell'immagine dell'ostaggio americano Nick Berg decapitato in Iraq. «Non si tratta solo di cinismo, di strumentale uso a fini commerciali e editoriali della barbare esecuzione dell'ostaggio Nick Berg», afferma Nicotra, per il quale «dietro l'operazione de "Il Foglio" c'è molto di più». «C'è per esempio lo strabismo dell'Occidente che non vede la carneficina quotidiana prodotta dalle sue armi ed armate», afferma Nicotra, che poi chiede: «Quanti degli oltre 15 mila iracheni trucidati hanno avuto l'onore di quattro pagine sul quotidiano di Giuliano Ferrara? Si pubblica l'orrore solo quando è islamico, quando serve al doppio stereotipo dell'arabo-barbaro e del militare occidentale-civilizzatore». «Quella testa mozzata in prima pagina - prosegue l'esponente del Prc - è una manna dal cielo per chi non ha più argomenti per giustificare una guerra criminale e sempre più sanguinosa» e che «spera che l'orrore di una decapitazione metta in ombra l'orrore delle torture e dell'occupazione dell'Iraq». «La guerra nutre il terrorismo e viceversa» aggiunge Nicotra, per il quale «invece di rompere questa perversa spirale "Il Foglio" imbraccia il fucile della guerra di civiltà». «È proprio vero - conclude Nicotra - il sonno della ragione genera mostri». Intanto, ieri un esposto nei confronti di quotidiani «Libero» e «Il Foglio» per aver pubblicato le impressionanti foto della decapitazione dell'ostaggio americano in Iraq Nick Berg è stato presentato in Procura a Milano dal presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo. Nell'esposto Abruzzo chiama in causa Giuliano Ferrara come direttore de «Il Foglio», e per «Libero» il direttore Vittorio Feltri e il direttore responsabile Alessandro Sallusti. Abruzzo chiede che per i tre giornalisti si valuti la sussistenza della violazione dell'articolo 528 del codice penale (art. 15 della legga sulla stampa) per avere pubblicato immagini raccapriccianti. Nei confronti degli stessi giornalisti, ha riferito Abruzzo, l'ordine

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