Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

BRUXELLES — Il neo ministro all'economia spagnolo Pedro Solbes ritiene possibile una decisione all'Ecofin ...

default_image

  • a
  • a
  • a

A Solbes è stato chiesto se ritiene possibile una decisione dei ministri. «E possibile», ha risposto Solbes. A poche ore dall'inizio della riunione dell'Eurogruppo, diventa sempre più prevalente l'ipotesi di un rinvio della decisione sull'early warning all'Italia. Lo affermano fonti comunitarie concordanti. L'ipotesi viene caldeggiata come «prima migliore opzione» anche in un testo di orientamento della presidenza irlandese di turno della Ue. Se l'ipotesi del rinvio fosse confermata, l'avvertimento preventivo verso Italia per rischio deficit eccessivo tornerebbe sul tavolo dei ministri solo nella riunione dell'Ecofin del 5 luglio prossimo. Verrebbe saltato anche l'appuntamento del 2 giugno perchè la vicinanza con le elezioni europee, non faciliterebbe una decisione serena e sgombra da strumentalizzazioni politiche. Questa circostanza viene tenuta in considerazione dalla presidenza irlandese anche in ragione della «animosità» che sta contraddistinguendo i rapporti tra l'Italia e la Commissione Ue, che rende questo dossier «molto delicato». La strada del rinvio ha preso forza nelle ultime ore, in seguito alla constatazione che tra i 25 Stati membri non esiste una maggioranza disposta a votare l'early warning all'Italia già oggi. La presidenza irlandese, tenuta ad avere un ruolo super partes e rispettoso di tutti gli orientamenti, indica quindi come prima migliore opzione «la decisione di non decidere, presa a maggioranza semplice». Per il rinvio infatti basta il sì della metà più uno dei paesi: 13 su 25. Secondo il principio «una testa un voto», il peso dell'Estonia vale quanto quello della Germania. Diverso sarebbe se i ministri optassero per una decisione nel merito della proposta formulata dalla Commissione Ue: in questo caso, servirebbe la maggioranza qualificata in base alla quale ogni paesi ha un suo peso specifico, a cominciare dai dieci voti ciascuno che contano i quattro big, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. La «seconda migliore opzione» indicata nel documento interno di orientamento della presidenza irlandese prevede che il Consiglio prenda nota degli impegni italiani, concludendo che gli impegni che il ministro dell'economia Giulio Tremonti dovrebbe annunciare all'Eurogruppo e oggi all'Ecofin «rendono inutile un early warning».

Dai blog