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Immobili statali, allo studio due ipotesi contraddittorie

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Le società per la cartolarizzazione degli immobili pubblici si sono rivelate strumenti meno agili del previsto. Prova di questo è il voto parlamentare di circa due settimane fa con le nuove disposizioni per queste operazioni. «Con il nostro voto abbiamo preso un impegno preciso - dice il senatore Domenico Kappler (An), componente della sesta commissione permanente Finanze e Tesoro -. Abbiamo indirizzato il nostro consenso verso la cartolarizzazione e adesso ci si dice che si potrebbe ricorrere ad altro. Nessuno ci ha spiegato come dovrebbe funzionare un fondo immobiliare adatto allo scopo. Spero che presto qualcuno ci spieghi questa nuova ipotesi». Il mattone pubblico rimane al centro, ma dovrebbe cambiare lo strumento per fare cassa. La stessa Armosino non ha trovato il modo di spiegare più approfonditamente la strategia delle Finanze. Sono rimaste le sue dichiarazioni che davano per morente la Scip3 e abbandonato il ricorso al patrimonio immobiliare della Difesa. Adesso sembra più credibile un'integrazione dei due strumenti. A fare da testa d'ariete dovrebbe essere il fondo, obbligatoriamente misto - pubblico-privato - per disposizioni europee. Fabbricati ministeriali (naturalmente non i ministeri) e palazzi pubblici non abitativi potrebbero così fruttare 5 miliardi di euro: per la gente comune che sottoscriverà quote del fondo, si tratterà invece di un investimento con tassi particolarmente remunerativi. La Scip3 servirà dopo, come completamento del piano economico. Sulle case della Difesa è certo che a fine aprile la direzione generale dei Lavori e del Demanio-Difesa ha inviato al dicastero di Tremonti una prima stesura di liste di edifici da cartolarizzare. Ora si aspetta la firma del decreto che consentirà il passaggio di questi immobili dal demanio militare a quello dei beni del patrimonio disponibile dello Stato. Sorge un dubbio. Come potrà il ministro della Difesa, Antonio Martino, affrontare l'impegno assunto nei confronti del Comitato CasaDiritto, alla ricerca di una soluzione politica per le situazioni più deboli rispetto agli inquilini delle case militari? Dopo la firma del decreto dovrebbe decidere insieme a Tremonti. Se si partisse con il fondo immobiliare e quindi avendo più tempo, potrebbe analizzare da solo la situazione.

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