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di SUSANNA NOVELLI BRACCIA incrociate per gran parte dei tassisti capitolini che hanno ...

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A scendere sul piede di guerra Radio Taxi 3570, Unica Taxi Cgil, Cisl, Ugl taxi e Casa Artigiani. L'appuntamento è alle 7 al Circo Massimo, da dove, lasciate le vetture, i tassisti, verso le dieci, si recheranno in corteo a piazza dell'Ara Coeli, nell'attesa di un incontro con il sindaco. Non scioperano invece sei sigle sindacali, fra le quali Lega Coop, Uil e Cna. La proposta. A riaccendere la miccia di un clima già teso, un rapporto dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi del Comune che, il 15 aprile scorso, oltre a fornire dati tutt'altro che incoraggianti su tempi e costi del servizio taxi della capitale, propone la riforma dell'intero settore. L'idea è quella di cedere la licenza individuale per creare un sistema di cooperative che gestiscano per conto dei conducenti vetture e turni. In tal modo un'unica vettura potrebbe arrivare a coprire le 24 ore di turno e i tassisti non avrebbero costi di manutenzione e gestione del mezzo. La protesta. Per gran parte della categoria, la sola Radio Taxi conta 2700 operatori su 5823 licenze, applicare questo tipo di riforma non solo riporterebbe il settore indietro di 40 anni, ma annullerebbe di fatto migliaia di piccole imprese individuali, creando una sorta di Atac dei taxi, dove l'operatore diventerebbe dipendente a tutti gli effetti. La protesta, però, non si limita all'ipotesi di riforma ma anche alle tante esigenze ancora non soddisfatte, come ad esempio, maggiori controlli per l'accesso alla Ztl dei conducenti che provengono da fuori Roma, più severità contro l'abusivismo e maggior numero di corsie preferenziali. La politica. Pugno di ferro dell'assessore capitolino alla mobilità, Mario Di Carlo che dopo aver chiarito di non lasciarsi intimorire dagli insulti ha ricordato quanto fatto in due anni per il settore taxi. Corsie preferenziali sulla Prenestina e viale Trastevere, sistemazione di 68 aree di sosta, avvio delle procedure per il numero unico sequenziale. Intanto, il sindaco Veltroni ha convocato, insieme all'assessore Di Carlo, un tavolo di confronto per il 10 maggio. Dura, invece, l'opposizione capitolina. Il vice presidente del consiglio, Fabio Sabbatani Schiuma (An) invita Di Carlo «a fare il tassista per un giorno». Il precedente. Nel novembre del 1998 i tassisti capitolini si fermarono per dieci giorni contro la liberalizzazione delle licenze decisa dalla giunta Rutelli. Dopo una notte di dibattito, il consiglio comunale decise di rinviare la storica liberalizzazione al gennaio 2000.

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