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Padre Bamonte: «Neppure Bin Laden è il diavolo»

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Ma avversario di chi? Di Dio, innanzitutto. E poi del bene, della luce e della positività. In greco viene tradotto col neologismo «diabolos», colui che si getta di traverso. Ma chi è oggi Satana e come lo riconosciamo? Lo abbiamo chiesto a un esorcista, padre Francesco Bamonte. Religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, dedica gran parte della sua attività pastorale all'aiuto delle persone vittime dei maghi o danneggiate dalle pratiche occulte. Come riconosciamo il demonio? «Ce lo insegnano le Sacre Scritture, la Bibbia. Come cristiani sappiamo benissimo dove trovarlo». Può nascondersi in un vicino malvagio? In un collega invidioso? «Siamo tutti essere umani, dotati di intelligenza e della grazia di Dio. Ma possiamo essere ispirati negativamente dagli spiriti malvagi. La nostra intelligenza ci permette di dire no al male, di regolare i sentimenti, anche se il diavolo fa il suo lavoro». Satana può nascondersi in un musulmano? «Dipende sempre da come la persona agisce. Nessun essere umano può essere assimilato a priori al diavolo». E Bin Laden? «Nemmeno lui è il diavolo. È una persona che usa male della sua libera volontà, si serve di mezzi cattivi per risolvere i problemi del suo popolo». In che modo agisce Satana? «Esercita un'azione ordinaria su di tutti: la tentazione. Ma noi cattolici sappiamo allontanarlo attraverso la preghiera. Il demonio su alcuni esseri esercita anche un'azione straordinaria: la possessione, che si manifesta attraverso la perdita di coscienza e deriva dal contatto con le pratiche magiche». I colori che contraddistingono il diavolo sono sempre rosso, nero e verde? «Queste sono soltanto forme di superstizione che non sono mai state accettate dalla Chiesa. Il nostro compito è rivolgerci a Dio per liberare le persone impossessate dal demonio».

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