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Alitalia, scatta l'ora della mobilitazione

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Da mezzogiorno possibili disagi in tutta Italia per chi vola. A Fiumicino si temono blocchi di piste e strade

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Mentre la trattativa con i sindacati resta in alto mare, nonostante una riconvocazione del tavolo plenario di ieri sera, le posizioni si inaspriscono e l'accordo si allontana. In questo clima di decisioni rimandate i sindacati hanno annunciato per oggi una mobilitazione permanente in tutta Italia, comprese forme di protesta fuori dalle regole. All'aeroporto di Fiumicino potrebbero esserci blocchi delle strade e delle piste. «Le preoccupazioni e le tensioni tra i lavoratori - si legge in una nota congiunta dei sindacati - crescono di ora in ora, rischiando di sfociare in iniziative incontrollabili e difficilmente gestibili nell'ambito di azioni tradizionali». Sul fronte aziendale il Consiglio di amministrazione, dopo la riunione di circa tre ore in cui ha esaminato la situazione di stallo sul business plan, si è riconvocato per lunedì prossimo in attesa di conoscere la portata del decreto sui requisiti di sistema per il settore aereo che il governo ha annunciato per domani e l'esito del negoziato con i sindacati sul nuovo piano industriale 2004-2006. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha confermato che il governo affronterà la problematica dell'Alitalia nella riunione del Consiglio dei ministri di domani. A surriscaldare il clima sulla compagnia aerea (il titolo ha perso terreno in Borsa, chiudendo con un -1,18% a 0,241 euro) è la mancata risposta da parte del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alla convocazione da parte della commissione Lavori pubblici del Senato, dove ieri è stato atteso invano. Nonostante il leghista Roberto Calderoli abbia detto di non credere che l'assenza del titolare del Tesoro abbia un significato in polemica con qualcuno, dal fronte politico si sono levate numerose voci di protesta, che hanno giudicato «gravissimo» l'atteggiamento di Tremonti, e di richiesta al governo di riferire urgentemente in Parlamento e di convocare i sindacati. Saltata la ripresa della trattativa dei rappresentanti dei lavoratori con l'azienda, i dipendenti del settore informatico aderenti al Cub trasporti del quartier generale della Magliana hanno dato il via a uno sciopero improvviso e a cortei, mentre da Napoli arrivavano quattro pullman con i dipendenti di Atitech (società di manutenzione del gruppo Alitalia), che rischiano di finire in partnership con altre aziende, soluzione che riguarderebbe, secondo il piano aziendale, in totale 2.100 lavoratori. Dopo diversi tentativi i manifestanti sono riusciti a entrare nel Centro direzionale dell'Alitalia di Roma. Le nove sigle sindacali presenti nella compagnia di bandiera hanno spiegato che l'inasprimento delle posizioni è dovuto all'«indisponibilità del governo a convocare le parti sociali sulla complessa e grave situazione del trasporto aereo e del gruppo Alitalia». Ma anche alla «di fatto avviata liquidazione della compagnia aerea, in un quadro contrassegnato da annunci di vari ministri, puntualmente smentiti da altrettanti autorevoli esponenti governativi». Sindacati e associazioni professionali hanno anche ribadito «l'assoluta non condivisione delle ipotesi di piano industriale 2004-2006».

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