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IL «CASO tabacco» al giro di boa.

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Lunedì c'è un grande sciopero generale dei sindacati del settore davanti a palazzo Chigi. Abbiamo combinato un incontro con una delegazione, alle ore 14, con il vicepresidente Gianfranco Fini in modo tale che si possa perseguire il più possibile queste richieste». Il ministro ha ribadito la necessità di «una modifica della riforma che permetta la continuazione della coltivazione del tabacco e garantisca un posto di lavoro a 335 mila persone, una specie - ha spiegato - di Fiat del settore». «Martedì - ha continuato il ministro - avremo la riunione del collegio dei commissari dell'Unione europea che è decisiva perché, se l'Ue e il suo presidente, Romano Prodi, non cambiano atteggiamento è impossibile in sede di consiglio dei ministri agricoli mutare la situazione. Perché, per approvare una proposta della commissione sono necessari i due terzi della maggioranza in consiglio, ma per modificare una proposta della commissione occorre l'unanimità del consiglio. Oggi abbiamo i due terzi di maggioranza dentro il consiglio per una proposta per il disaccoppiamento parziale, cioè una formula tecnica che ci consenta di mantenere in Italia la produzione della filiera del tabacco». «Ma se la commissione non la propone, non dà questa proposta all'unanimità - ha detto ancora il ministro - non potremo averla perché Danimarca, Svezia, Olanda sono aprioristicamente contrarie». Per Alemanno l'Italia rischia «una vera e propria bomba occupazionale se la commissione europea non modificherà la riforma». «Ci sono 135 mila posti di lavoro che sono a rischio, una vera e propria crisi Fiat sia pure diffusa nel territorio, e la Campania, insieme all'Umbria, è la regione più colpita» ha concluso. Intanto, nel corso di un convegno sulla tutela dei prodotti agricoli una delegazione di lavoratori del tabacco ha regalato dei sigari all'eurocommissario per l'Agricoltura, Franz Fischler, il quale ha risposto: «Grazie, ma ho smesso di fumare. Li regalerò al presidente Prodi». Obiettivo della visita dei lavoratori a Fischler è stato quello di chiedere di rivedere le posizioni sulla riforma dell'Organizzazione comune di mercato del tabacco, firmata appunto da Fischler. Da parte sua, il ministro Alemanno ha definito la visita «un segnale di speranza».

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