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Il Vaticano pronto a offrire una mediazione

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Ma, a quanto si apprendeva ancora ieri nel pomeriggio in Vaticano, «questa richiesta finora non c'è stata»: né da parte dell'Italia, né dagli Stati Uniti, né delle stesse formazioni irachene. Perciò «in questo momento non c'è nulla di organizzato, di pensato». Il nunzio a Baghdad, mons. Fernando Filoni, unico rappresentante diplomatico rimasto in Iraq anche nel periodo più duro della guerra, gode della considerazione di influenti esponenti del Consiglio di governo iracheno e ha già dato la propria disponibilità a fare «tutto il possibile» se si creeranno degli spazi di dialogo con i ribelli. Per il momento tuttavia una mediazione «in senso tecnico» appare oltremodo difficile per le difficoltà di individuare interlocutori validi tra i guerriglieri sunniti e sciiti. Contestualmente oltretevere si torna a caldeggiare un maggiore impegno delle Nazioni Unite per facilitare la partecipazione dei Paesi arabi al processo di normalizzazione in Iraq.

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