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«INTENDO lottare in difesa dei processi che si sono tenuti in questi anni, che hanno condannato i terroristi» ...

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Ad affermarlo è Bruno Berardi, figlio di Rosario Berardi, il maresciallo dei Carabinieri ucciso dalle Brigate rosse a Torino nel 1978, che è in sciopero della fame (oggi è l'undicesimo giorno della protesta cominciata il 3 aprile) per protestare contro i tentativi di far concedere la grazia ad Adriano Sofri. Secondo Berardi a chiedere la grazia per Sofri «sono solo delle lobbies che favoriscono alcuni signori a prescindere dalle leggi e dalle istituzioni». E questo, dice, «non posso accettarlo. Sono stato educato da mio padre a un altro concetto di giustizia e cerco di difenderlo, anche se non sarebbe compito mio ma dei parlamentari. Purtroppo alcuni lo fanno altri no». E tra quei pochi, il figlio del maresciallo cita il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che, sottolinea, «è stato uno dei pochi che ha parlato difendendo le sentenze e la giustizia». Tra i politici che lo hanno deluso invece Berardi cita Gianfranco Fini che, spiega, «è venuto a cercare il mio sostegno elettorale quendo ce ne è stato bisogno, quello delle vittime del terrorismo, ma non ha finora speso una sola parola in mia difesa». Quanto a Silvio Berlusconi, «anche lui -afferma Berardi- si è schierato a favore delle solite lobby». «Io chiedo il rispetto delle leggi, nient'altro -aggiunge- Non è possibile che un signore riesca a cambiare una legge, per di più costituzionale, annunciando uno sciopero della fame». «È possibile -si domanda Berardi- vivere in un mondo così, in cui terroristi come Battisti diventano milionari in Francia o quelli come Lollo ottengono addirittura il passaporto e il titolo di rappresentante degli italiani in Brasile?». Ieri Berardi ha ricevuto la lettera di Marco Pannella: «La prego di "smetterla", come ho fatto anch'io», scrive il leader radicale. Dopo aver ricordato la figura del padre che, negli anni di piombo quando vennero presi di mira i giurati dei processi ai terroristi, si adoperò per la sicurezza di Adelaide Aglietta impegnata nella capitale proprio in quel ruolo, il leader radicale dice a Berardi: «Mi e ci chiarisca quali siano di preciso le richieste della sua associazione: le vaglieremo insieme. E se vorrà, ce ne faremo carico noi Radicali, anch'io personalmente». «Pannella è l'ultima persona che può fare questo tipo di appello». Replica il presidente della sezione di Roma e Lazio dell'associazione Vittime del terrorismo. «Proseguirò finche i miei appelli contro la grazia a Sofri non vadano in porto».

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