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PEGGIORA il fabbisogno nei primi tre mesi dell'anno raggiungendo quota 27.

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È quanto rende noto il Tesoro. Nel mese di marzo 2004 si è registrato un fabbisogno del settore statale di circa 16.700 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 14.334 milioni di marzo 2003. L'andamento debole della congiuntura ma anche l'aumento della spesa da parte degli Enti Locali e delle Regioni sono alla base dell'andamento del fabbisogno di marzo. Nel commentare i dati il ministero dell'Economia afferma che «il fabbisogno di marzo 2004 da un lato riflette la debole congiuntura, dall'altro, un aumento di spesa in vari comparti della pubblica amministrazione». «In particolare - si legge ancora nel comunicato -, i prelievi da parte degli Enti locali e delle Regioni mostrano un andamento crescente che va attribuito a fatti straordinari: all'adeguamento degli stipendi dei dipendenti a seguito dei rinnovi contrattuali, ai pagamenti dei debiti per la sanità degli anni precedenti. L'andamento delle entrate è in linea con le previsioni». Un dato che non agevola il lavoro del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che sta lavorando per tagliare le tasse. Il titolare del dicastero di via XX settembre si trova stretto tra il fabbisogno che cresce da un lato e i moniti che giungono dall'Europa. L'ultimo proprio di ieri: «A nostro avviso le politiche economiche devono tener conto della dinamica del debito pubblico» che in Italia è il più alto dell'unione europea», ha avvertito il portavoce del commissario europeo agli affari economici e monetari Pedro Solbes. «In linea di principio la Commissione ritiene che i tagli fiscali siano positivi nei Paesi che se li possono permettere», ha detto ancora il portavoce Gerassimos Thomas, ricordando il principale criteri applicato dall'esecutivo Ue nella valutazione delle politiche di bilancio: «I tagli fiscali devono essere visti all'interno del contesto delle finanze pubbliche del Paese membro interessato», ha detto ancora.

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