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Le curve contro «disegni preordinati» Gli ultras replicano: «Nessun accordo»

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..».Nega l'ipotesi di incidenti concordati Paolo Zappavigna, uno dei capi ultras della curva della Roma. «Avevamo preparato per lungo tempo una coreografia per il derby, ma quale accordo. Perché non siamo rimasti quando hanno annunciato che la notizia della morte di un bimbo era falsa? Anni fa anche di Vincenzo Spagnolo dissero che non era morto...», ha concluso Zappavigna, riferendosi all'omicidio di Spagnolo il 29 gennaio 1995, che determinò la sospensione di Genoa-Milan. La Curva biancoceleste sottolinea. «È tutto un equivoco, nessun piano preordinato da parte di chicchessia». Questo è il racconto di uno dei capi ultrà della curva nord Fabrizio Toffolo, attualmente agli arresti domiciliari. «La storia è questa - aggiunge Toffolo -: alle 19.30 di domenica ho ricevuto la telefonata di alcuni tifosi che erano in curva Nord. Da lì a poco, mi è stato riferito che loro avevano ricevuto dalla Sud la notizia della presunta morte di un tifoso». Queste voci sono andate avanti sino al termine del primo tempo. Poi dalla Sud sono stati tolti tutti gli striscioni e, in più, non è stata fatta coreografia da parte della curva romanista come era in programma e per noi è stato il segnale che ci trovavamo di fronte a una tragedia, e così, anche noi abbiamo tolto gli striscioni. Fino a quel momento, poi, era stato comunque un derby tranquillo». Toffolo conclude così: «certo, da parte della Sud, forse ci poteva essere più responsabilità in questo senso, ma sono sicuro che il loro atteggiamento è in buona fede».

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