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Arriva il condono fiscale per Roma e Lazio

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Berlusconi pronto a varare il nuovo salvagente per i club in difficoltà. Ma vuole un patto sugli stipendi

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«Vedremo, stiamo discutendo, ma penso di sì», afferma Silvio Berlusconi, intervenendo ieri sul discusso decreto salva-calcio. E il vicepremer Fini è d'accordo: «Nel doveroso rispetto dell'autonomia dello sport, il governo ha tuttavia il dovere di aiutare il mondo del calcio per l'oggettiva importanza che esso ha, sotto molteplici aspetti, per tutta la società italiana». Ma sottolinea che si tratta però di non penalizzare le società virtuose, agevolando al tempo stesso quelle inadempienti col fisco. Favorevole anche l'Udc: «Il calcio è la quinta industria nazionale e interessa milioni di cittadini quindi, vista la situazione di criticità che vive, un intervento legislativo da parte del Governo è assolutamente necessario», dice il responsabile nazionale dello sport dell'Udc, Luciano Ciocchetti. I dubbi però rimangono. «Non conosco le misure» ma, quelle «ad hoc per le società di calcio destano qualche preoccupazione», ha detto uscendo da Palazzo Chigi il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione. Per Buttiglione, comunque «provvedimenti straordinari» studiati per andare incontro ai club di calcio, «che qualche volta ci mettono in difficoltà davanti all'opinione pubblica non sarebbero la soluzione giusta». Più possibilista il ministro delle Comunicazioni. Gasparri ritiene che per agevolare le società di calcio «qualche intervento deve essere fatto», ma lo stesso ministro condivide «questo appello a ridimensionare alcune follie del mondo del calcio». Poi ha spiegato: «Anche il mondo del calcio - ha proseguito Gasparri - deve capire che l'epoca delle vacche grasse ormai è finita». Il coordinatore di An Ignazio La Russa è convinto che «servono delle regole, dei paletti e una par condicio delle società per non favorire quelle inadepienti». Lo considera invece «un ennesimo provvedimento tampone, improvvisato ed esposto a possibili sanzioni da parte dell'Europa» il diessino Giovanni Lolli, membro della Commissione Cultura della Camera, che afferma: «A distanza di un anno ci troviamo di nuovo di fronte alla richiesta di un intervento parziale -accusa- Cosa è stato fatto in questo anno per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione oggi?».

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