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«I miracoli li fa il Signore non la politica»

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Intanto il segretario del partito, Marco Follini, a Radio anch'io marca le differenze con gli alleati: «Togliamo di mezzo i miracoli: li fa il Signore, la politica - dice rispondendo a un ascoltatore che gli aveva fatto una domanda si Berlusconi - si occupa d'altro. Oggi abbiamo la priorità di difendere i redditi bassi e la famiglia». «Se due anni fa il motto era meno tasse per tutti, la priorità di oggi - prosegue Follini - è la riduzione della pressione fiscale per i redditi più bassi e per la famiglia. Quanto a Berlusconi, eviterei eccessive personalizzazioni: la politica in Italia non può essere un referendum continuo su di lui. È fatta di tante persone e di tante voci». Sulle riforme il leader dell'Udc sottolinea che una riforma del sistema pensionistico non è più rimandabile e che il centrodestra deve «lavorare sul binomio riforme e consenso, perché c'è bisogno di cambiare molte cose nel paese e bisogna farlo insieme alle parti sociali. Non dobbiamo fare come il centrosinistra che ha la colpa di non aver completato la riforma Dini e di aver accantonato la riforma delle pensioni». Rileva quindi che occorre mettere ordine nel rapporto tra Stato e Regioni». «Oggi - osserva infatti - c'è la massima confusione di ruoli e competenze e la riforma, approvata nel finale della legislatura dal centrosinistra, ha accresciuto questa confusione. Noi dobbiamo dire quali sono le competenze delle regioni e quali sono le competenze dello Stato. Ora c'è un pasticcio perché non si sa bene chi fa cosa. Un pasticcio che va assolutamente corretto». «È vero, siamo in ritardo sul conflitto di interessi», ammette quindi, e rileva: «Siamo in ritardo e proprio per questo nel documento di verifica ho chiesto che venisse inserita la priorità del conflitto di interessi e credo - conclude - che riusciremo a risolverlo».

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