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«Va punito chi ha commesso atroci delitti»

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Gian Franco Anedda, capogruppo di An alla Camera, commenta il «caso» Battisti. Nel frattempo, un altro deputato di An, Nino Strano, chiede al presidente della commissione parlamentare Politiche comunitarie, Stucchi, un incontro urgente con l'omologa commissione parlamentare francese per un confronto sul caso. Onorevole Anedda, l'«Herald Tribune» è uno dei pochi giornali stranieri a difendere l'Italia, mentre finora erano arrivati, soprattutto da parte della stampa francese, attacchi al nostro Paese ed elogi nei confronti del terrorista. Come giudica questo cambiamento? «Da parte di larghi settori c'è una benevolenza anche della violenza a fini politici. Ma quanto è accaduto in Spagna ha fatto sì che da più parti ci si è resi conto che la violenza che diventa terrorismo va combattuta con la solidarietà internazionale. Mi auguro che anche la Francia si renda conto che le utopie in tempo di pace non possono esistere in tempo di guerra. Oggi siamo in guerra contro il terrorismo. E in questo contesto vanno perseguiti anche coloro che si sono macchiati di atroci delitti. Il primo segno di collaborazione internazionale è far sì che Battisti sconti la pena». Quale sentenza vi aspettate dalla Francia il 7 aprile? «Ovviamente ci auguriamo che venga accettata la richiesta di estradizione presentata dall'Italia. Sarebbe il riconoscimento di un diritto. La collaborazione inizia da queste cose in un'Europa in cui si parla di Eurojust e di arresto europeo». Non crede che Battisti sia stato sfruttato a fini politici? C'è chi paragona il caso a quello di Sofri. «Sono assolutamente contrario a mettere in relazione un caso all'altro. Ogni vicenda è un caso a sè. Dico solo che l'omicidio non ha giustificazione alcuna». Su internet ci sono siti italiani che elogiano Battisti. Che cosa ne pensa? «Ciò fa parte della libertà di opinione in un Paese democratico, dove ognuno può dire ciò che pensa».

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