Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Telekom Serbia, Volpe in tribunale

default_image

  • a
  • a
  • a

Volpe il 31 luglio 2003 presentò alla Commissione parlamentare d'inchiesta su Telekom Serbia un dossier con due documenti, risultati fasulli, che avrebbero dovuto rafforzare le accuse di tangenti lanciate in precedenza da un altro procacciatore d'affari, Igor Marini, anche lui ora in carcere, ad esponenti del centrosinistra. «Dobbiamo ancora scoprire i mandanti di Antonio Volpe»: con queste parole, secondo quanto si è appreso, il pm Bruno Tinti ha motivato davanti ai giudici del tribunale del riesame il «no» della Procura di Torino alla scarcerazione dell'intermediario d'affari. Il pm Tinti, richiamandosi a quanto scritto nell'ordine di custodia firmato dal gip Francesco Gianfrotta, ha fatto un accenno alla «zona grigia» dei rapporti esistenti tra Volpe e affaristi, agenti dei servizi segreti e ambienti istituzionali. Gli avvocati difensori hanno affermato che «Volpe è estraneo a complotti e calunnie» e che si è limitato «a fare da postino», consegnando i documenti alla commissione parlamentare senza essere a conoscenza del loro contenuto. Intanto, il vice coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, ieri ha definito «molto inquietante che la Procura di Torino più che indagare sulla vicenda Telekom Serbia, e invece di interrogare indagati come Tommasi di Vignano e Gherarduzzi, adesso ha concentrato la sua attenzione sulla commissione parlamentare d'inchiesta». Ribattendo alle affermazioni del vicepresidente del gruppo Ds al Senato, Massimo Brutti, Cicchitto ha detto che «Brutti conferma l'esistenza di un disegno volto a dirottare le indagini dalla vicenda riguardante l'acquisto della Telekom Serbia al funzionamento della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla medesima vicenda». Per il senatore di An, Luigi Bobbio, componente della Commissione d'inchiesta sull'affare Telekom Serbia, «se un rilievo può essere mosso alla conduzione della Commissione che indaga su Telekom Serbia è solo quello di avere fin qui osservato un fair play istituzionale che, purtroppo, si sta rivelando estraneo ad altri».

Dai blog