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Il presidente del Senato: riforma in Aula entro Pasqua. Incontro fra i senatori dell'Ulivo e i sindacati

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Ultime ore per presentare le modifiche alla delega previdenziale. La più attesa è del Carroccio: aumento dei contributi Pensioni, la Lega punta sul 57+38. Maroni frena

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Oggi scade il termine per i sub emendamenti e per il fine settimana sono attesi i pareri sull'emendamento del governo (quello che prevede l'aumento dell'età per la pensione di anzianità a 60 anni nel 2008, sempre con 35 anni di contributi) da parte della Commissione bilancio e di quella Affari costituzionali. Entro la prossima settimana la commissione Lavoro del Senato dovrebbe cominciare a votare. Il sub emendamento più atteso (su un totale che dovrebbe essere tra i 70 e i 120) è quello a cui sta lavorando la Lega e che punta all'aumento del requisito dei contributi piuttosto che quello dell'età. Ma la modifica potrebbe essere difficilmente accoglibile se non dovesse garantire gli stessi risparmi di spesa della proposta del governo. Lo stesso ministro del Lavoro, Roberto Maroni, appare scettico sulla possibilità di rimettere in discussione l'accordo trovato nel governo. «Vedremo se ci saranno modifiche alla delega sulle pensioni - ha spiegato - e vedremo se ci sarà modo di intervenire ulteriormente; ma non credo, per i vincoli che abbiamo a livello europeo, che sia possibile togliere l'elevazione dell'età pensionabile dal 2008». La Lega finirà di mettere a punto il sub emendamento oggi, mettendo nero su bianco una doppia ipotesi per le pensioni di anzianità a partire dal 2008: oltre che con le possibilità dell'emendamento del governo (60 anni di età e 35 di contributi o con 40 di contributi a qualsiasi età) anche con 57 anni di età e 38 di contributi (che salirebbero a 39 nel 2010 e a 40 nel 2012). Inoltre dovrebbe essere reintrodotta la possibilità prevista dalla vecchia proposta del governo di uscire con 57 anni di età e 35 di contributi, calcolando l'assegno con il regime contributivo (penalizzante rispetto a quello retributivo). Sulla delega ieri i senatori dell'Ulivo hanno incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e riconfermato la propria critica alla riforma del Governo. Sulla necessità che il provvedimento venga ritirato e la discussione sia rinviata al 2005 l'opposizione e i sindacati si sono trovati d'accordo: «Presenteremo un emendamento abrogativo - ha detto il senatore della Margherita, Tiziano Treu - siamo contrari a tutto l'impianto. Comunque faremo delle controproposte per ridurre il danno». Il governo si dice disponibile alle ipotesi di modifica che migliorino la proposta, purchè si mantenga il risparmio previsto (lo 0,7% del Pil a regime). «A noi - ha detto Maroni - interessa solo che si garantisca il risparmio previsto dalla nostra proposta e che, a livello europeo, la Commissione e le Agenzie dicano che la nostra è una riforma forte del sistema previdenziale. Ci sono ancora passi per un miglioramento nei prossimi giorni. Il governo è aperto, ma ha il vincolo che riguarda il gettito che la riforma dovrà dare». «Tutto quello che è compatibile con un risparmio previdenziale dello 0,7% - ha aggiunto il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno - si può fare».

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