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IL DIRETTORE ILLUSTRA IL PIANO INDUSTRIALE RAI

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Cattaneo rifà il look con i soldi di Tremonti

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Due ore e mezzo è durato l'incontro tra il dg Cattaneo e i 300 dirigenti di viale Mazzini riuniti ieri pomeriggio nella grande Sala degli Arazzi. Un sostanziale consenso generale ha accolto la relazione svolta dal dg sulle linee guida del piano industriale già approvato dal CdA. A loro il dg avrebbe spiegato tra l'altro che in ogni caso ogni scelta avrà i suoi tempi, scaglionati nell'arco dei tre anni del piano. Tra i più polemici sono stati quelli di Luigi Mattucci, direttore dello staff della presidente (che ha criticato la «struttura poco flessibile perché tendente all'accentramento»), di Luciano Flussi dell'Adrai (sui desaparecidos) e di Alberto Contri di RaiNet. Ma hanno parlato anche Giancarlo Leone, Roberto Di Russo, Lorenzo Vecchione, Max Gusberti e Umberto Forcella. Qualche perplessità - sempre a quanto si apprende - sarebbe stata espressa sulla possibilità, citata dal direttore generale, che una parte degli stipendi venga legata al conseguimento dei risultati. La Rai comunque volta pagina: addio al modello divisionale e nuova organizzazione basata su reti e testate. È questa l'idea-forza del futuro assetto della Rai. Per reti e testate viene confermata la loro autonomia editoriale, ma si punterà a un rilancio produttivo, per confermare il ruolo di leader della Rai. Gli altri punti riguardano i ricavi, le sinergie, il recupero d'efficienza, la riduzione dei costi, una strategia unitaria per i nuovi media e il digitale terrestre.

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