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Romani (Fi): Prodi l'ha chiesta 33 volte

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Il sono il Parlamento e questo è un problema del Governo». Paolo Romani, presidente della Commissione Trasporti delle Camera, è comunque convinto che la fiducia sul decreto che riguarda Rete4 e Rai3 non significa assolutamente «un segno di debolezza» da parte del Governo. Insomma Romani, l'opposizione accusa sventolando ancora una volta il conflitto di interessi e affermando che il governo teme i franchi tiratori... «Ripeto, io non sono il Governo. Però devo dire che il governo Prodi lo ha fatto ben trentatré volte, molte più del nostro. Ogni volta che c'era da approvare un provvedimento in tempi ragionevoli chiedeva la fiducia». Quindi, lei parla di fiducia «tecnica»? «Noi abbiamo fatto un decreto per ovviare alle conseguenze del rinvio della Gasparri da parte di Ciampi. Su questo decreto, che ha anche recepito alcuni rilievi del Capo dello Stato, c'è stata discussione al Senato, poi abbiamo accettato le audizioni e alcune modifiche dell'Authority. Capirei polemiche simili se si trattasse di una semplice proroga, ma non è così. Quindi ora riteniamo che il decreto vada approvato così com'è». E in tempi brevi. «Va approvato nei tempi previsti, entro il 27 febbraio, altrimenti decade... Arrivare a tanto significherebbe voler distruggere il sistema televisivo italiano». L'opposizione invece parla di «introiti pubblicitari per il premier di 163ml di euro» salvati da questo decreto e di limiti alla libertà del Parlamento. «La polemica ormai è logora. Si entra sempre nello stesso ritornello delle leggi fatte a difesa del premier o delle sue aziende. Basta. In realtà il presidente del Consiglio ha un solo difetto: ha messo su e fatto crescere delle aziende sane. In queste nessuno ha mai trovato nulla. Se, invece di ispezionare continuamente e attaccare tutti i giorni le aziende del premier, avessero controllato meglio altre aziende italiane importanti, come la Parmalat, forse non ci troveremmo in questa situazione...».

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