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Più intese con le istituzioni locali, prosecuzione di «Alto Impatto», estensione del poliziotto di quartiere a tutti i centri sopra i 30mila abitanti

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Nel documento della verifica di governo un ampio capitolo è dedicato proprio alla lotta al crimine. Si tratta di una parte che, a quanto si evince dalle note in calce, è stata scritta dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. «La sicurezza è condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per la crescita civile. Il governo le assegna perciò priorità assoluta - si legge nell'introduzione -. Nei prossimi due anni si dovrà consolidare il nuovo sistema di sicurezza, ampliando la prevenzione e potenziando le attività di contrasto». Quindi vengono fissate le priorità: «Il terrorismo interno e internazionale; la criminalità organizzata; il traffico di esseri umani e l'immigrazione clandestina; il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti; la criminalità diffusa, con particolare riferimento ai reati predatori (rapine, furti in appartamento, scippi); la contraffazione dei prodotti e l'abusivismo commerciale; le turbative alle pacifiche dimostrazioni di piazza e alle manifestazioni sportive». Quindi si passa alle proposte che riguardano in particolare la prevenzione. Primo: «La "sicurezza partecipata", attraverso l'ulteriore diffusione delle intese operative tra il Ministero dell'Interno e le autonomie territoriali, tra i poteri pubblici e le istituzioni della società civile». Secondo: «Il controllo del territorio, anche con l'ammodernamento delle strutture centrali e periferiche delle Forze dell'Ordine e con la prosecuzione delle operazioni "Alto Impatto"». Terzo: «La graduale estensione del "poliziotto e carabiniere di quartiere" a tutti i centri con popolazione superiore ai trentamila abitanti». Per il resto, come già riferito nei giorni scorsi, sembrano confermati gli altri punti: lo sgravio di 2500 euro all'anno a figlio, la riproposizione del lodo Maccanico sottoforma di legge costituzionale, l'ok alla devolution, un mezzo sì alla separazione delle carriere pm-giudici, l'appoggio alla legge Gasparri sul sistema radio-tv, il piano per il Sud e la collegialità con maggiori poteri per Fini. Probabilmente l'ok definitivo al documento della verifica arriverà soltanto oggi pomeriggio. I vertici della maggioranza si rivedranno per un pranzo previsto alle 14,30. Poi alle 16 tutti dovranno scappare a Montecitorio per votare il decreto salvareti. Dunque, non si dovrebbe trattare di un incontro molto lungo. Il tempo necessario per siglare il documento della verifica e parlare delle elezioni Europee. Ignazio La Russa, coordinatore di An, rilancia: la lista unitaria del centrosinistra «è un fatto nuovo. Non è da irridere. È un dato politico importante. Questo evento non va sottovalutato. Io credo che il centrodestra debba rispondere coerentemente. Faccio una proposta, è d'accordo anche Fini: i partiti della Cdl possono avere nel loro simbolo, anche diversificato, un marchietto con dentro scritto Cdl». - «Io penso - aggiunge il numero due di An - che i partiti della coalizione devono presentarsi avendo nel loro simbolo un marchio con la scritta Cdl, perché sia chiaro che la gara non è del triciclo contro Berlusconi, o di Prodi contro Berlusconi. Ma riguarda la Casa delle libertà contro il resto del centrosinistra». Forza Italia fa sapere di valutare molto attentamente la proposta.

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