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CGIL, Cisl e Uil chiedono l'immediato ritiro del disegno di legge di riordino del pubblico impiego, confermano ...

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I segretari confederali della Cgil, Patta, della Cisl, Sorgi, della Uil, Foccillo criticano «l'iniziativa legislativa che il ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, ha voluto intraprendere in materia di cambiamento delle regole della contrattazione nel pubblico impiego». I sindacalisti ricordano che «il processo di privatizzazione del rapporto di pubblico impiego e di piena contrattualizzazione, è stato voluto dai sindacati confederali per separare la politica dalla gestione dell'amministrazione». Critiche sono state espresse anche dall'Usae. «La decisione del ministro di intervenire sulle regole della contrattazione senza nemmeno sentire le parti interessate - afferma il segretario generale del sindacato, Adamo Bonazzi - è un atto grave e viola gli accordi che abbiamo sottoscritto con il governo il 6 febbraio del 2002. Non è una questione di merito, ma di metodo. Per la nostra confederazione le regole non sono intoccabili, siamo sempre disponibili a cercare di migliorarle, di trovare soluzioni più idonee, ciò che non ci piace è che queste ci vengano calate sulla testa senza un confronto preventivo». Immediata la replica del ministro della Funzione pubblica. «Sono convinto che le organizzazioni sindacali non possono non apprezzare nella sostanza un provvedimento che viene legittimamente incontro agli interessi del lavoro pubblico e dell'economia», ribatte Mazzella alle critiche sul ddl che sarà esaminato in uno dei prossimi consigli dei ministri e che modifica, tra l'altro, la normativa sullo spoil system e la procedura contrattuale. Secondo Mazzella, si tratta di un provvedimento «molto atteso dal pubblico impiego e che va non solo nella direzione auspicata dai dipendenti, ma anche in quella di una maggiore efficienza della pubblica amministrazione».

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