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Maroni pensa a sgravi fiscali per la famiglia

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L'esponente leghista ne ha parlato ieri a Parigi, e si è detto «principalmente interessato» al cosiddetto reddito familiare, al fatto cioè che in Francia «si suddivide il reddito del capofamiglia con tutte le persone a carico abbassando quindi l'imponibile fiscale». «Noi - ha sottolineato Maroni - abbiamo delle detrazioni per i figli a carico ma il sistema francese del reddito familiare è molto più moderno ed efficace perché premia in modo più puntuale le famiglie numerose proporzionalmente al reddito che uno percepisce». «In Italia se hai un figlio a carico e un reddito di 200.000 euro hai diritto alla stessa detrazione di uno che ha un reddito più basso. Il sistema francese è invece proporzionale al reddito», ha affermato Maroni che non ha dubbi sulla superiorità della Francia dove «da oltre vent'anni hanno sviluppato una strategia di interventi organici a favore della famiglia». Nel passaggio dalle parole ai fatti Maroni è però intenzionato a muoversi con i piedi di piombo: «Bisogna prima vedere - avverte - quanto costa, per capire quante risorse bisogna mettere a disposizione» e comunque «prima di proporre una modifica così rilevante voglio approfondire il funzionamento del sistema francese». È stato costituito un gruppo di studio italo-francese che si occuperà anche di altri due cruciali problemi discussi a Parigi da Maroni durante il colloquio con il suo omologo Jacob: il sostegno alla natalità e la conciliazione del lavoro con la cura della famiglia, in particolare per le donne. Il ministro ha sottolineato che grazie in una certa misura agli sgravi fiscali la Francia ha una natalità (1,8) più alta di quella italiana (1,2).

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