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RANDAZZO (CAMERE PENALI)

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«La protesta provocherà forti disagi ai cittadini»

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Ettore Randazzo, presidente dell'Unione camere penali (Ucpi) giudica così la protesta che le toghe metteranno in atto a marzo. Quanto poi alle polemiche suscitate dalla relazione del segretario dell'Anm, Randazzo si affida al linguaggio calcistico: «Le frasi usate da Fucci sono un autogol clamoroso dell'Anm, commesso in un momento di distrazione da parte di uno dei terzini. Un autogol - aggiunge - che il portiere, vale a dire Bruti Liberati, ha tentato di evitare». Il presidente degli avvocati penalisti sostiene che si debba distinguere il cittadino-magistrato («ha il diritto di esprimere anche vivacemente il suo parere e le sue proteste, e quando ciò è affidato a un'associazione sindacale come l'Anm è ancora più naturale») dal il magistrato in toga che svolge le sue funzioni («è un ordine dello Stato che rappresenta l'istituzione fondamentale che applica la legge»). «Escluderei pertanto - afferma Randazzo - l'illegittimità formale dello sciopero, non essendoci divieti. Tuttavia ricorrere a una forma di contestazione estrema nei confronti di un potere dello Stato perché non ne condivide la produzione legislativa è a dir poco inopportuno, soprattutto quando il provvedimento di riforma riguarda la propria carriera». «In questo caso - aggiunge - non è facile per l'utente comprendere la sacralità di un giudizio, e dunque anche di una sentenza di condanna dipendente da una violazione di legge, da parte di chi, quando è direttamente coinvolto dalla conseguenza di una normativa, esprime così il suo dissenso». Randazzo ritiene che lo scopo pubblicitario che l'Anm intende raggiungere con lo sciopero «era stato del resto già raggiunto al massimo livello senza ricorrere a questo rimedio». «È vero che si tratta di sola opportunità - conclude il presidente dell'Ucpi - ma questa provoca un forte disagio nel cittadino. Va considerato poi che talora l'opportunità determina effetti ancora peggiori dell'illegittimità: in questo caso potrebbe privare il cittadino della necessaria fiducia nella sua magistratura».

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