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CAGLIARI — Si fa rovente il clima attorno a Renato Soru, al centro di una bufera politica sollevata dal ...

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Ha scelto la platea del congresso regionale del Pdci, per lanciare il suo j'accuse: «Non ho sentito finora nessun esponente del centrosinistra - ha tuonato Soru dal palco - spendere una sola parola per difendermi». L'unico candidato per ora ufficiale alla Regione era reduce da una giornata nera, con il centrodestra compatto che lo ha attaccato duramente per le sue dichiarazioni sui «Dimonios» e la replica stizzita del portavoce della missione italiana a Nassiriya, colonnello Gianfranco Scalas, affidata ad una lettera aperta che l'alto ufficiale ha firmato da «cittadino sardo». «Se avessimo avuto un'Europa più forte - aveva detto Soru - la Brigata Sassari non sarebbe andata a Nassiriya». Il patron di Tiscali aveva quindi sottolineato che molti ragazzi sardi scelgono di partire come militari perchè non hanno alternative di lavoro e si era scagliato contro la «spettacolarizzazione» che ha caratterizzato i servizi televisivi sul rientro dei soldati in Sardegna dall'Iraq. «Per aver detto queste cose - ha rimarcato il patron di Tiscali nel suo intervento al congresso dei comunisti - oggi sono su tutte le tv e i giornali come il personaggio più bieco che infanga la Sardegna e l'onore dei sardi. Tutto il centrodestra si è affrettato venerdì a mandare tempestive dichiarazioni e questo può far pensare che anche la lettera di Scalas, già candidato alle regionali per An, sia stata in qualche modo forse preparata. Invece nessun esponente del centrosinistra mi ha difeso». In effetti, l'altro ieri tutti i partiti della coalizione hanno scelto il silenzio, un atteggiamento che ha irritato Soru ma che non ha convinto i segretari a fare retromarcia, nonostante la sua pubblica accusa, e che dà la misura della freddezza dei rapporti tra il fondatore di «Progetto Sardegna» e il centrosinistra. Anche ieri, infatti, i leader dei partiti che dovrebbero sostenere Soru alle elezioni hanno ribadito la scelta del silenzio assoluto, riservandosi, a quanto pare, di chiarire la questione nel prossimo incontro con il patron di Tiscali che - previsto inizialmente per oggi - potrebbe slittare anche di un'altra settimana. Qualcuno della coalizione ha però rotto gli indugi: sono Gian Mario Selis, consigliere regionale della Margherita, e Luigi Cogodi, capogruppo del Prc. Il primo - esponente di spicco di un partito che più degli altri in Sardegna sta «frenando» sull'alleanza con Soru - difende il patron di Tiscali: «Ha detto quanto dicono i leader europei Prodi, Chirac, Schroeder: se l'Europa fosse stata più forte e coesa, la guerra in Iraq si sarebbe potuta evitare. E se ci fossero più lavoro e sviluppo, ci sarebbero meno guerre e non tutti avrebbero scelto di arruolarsi».

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