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Assogestioni: segnalammo il pericolo «Non c'è stata alcuna risposta alla nostra lettera del 6 marzo 2003»

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Alla segnalazione non è seguita «nessuna risposta, nemmeno di cortesia». Lo ha ricordato il presidente di Assogestioni, Guido Cammarano, nel corso dell'audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla tutela del risparmio alla Camera, dopo aver spiegato che una mancata risposta agli avvertimenti dei gestori è avvenuta «molte volte nel passato», anche perché «noi abbiamo l'obbligo di segnalare, ma non di ricevere risposte». Ai parlamentari che chiedevano se Assogestioni fosse a conoscenza di iniziative seguite alla lettera del marzo 2003, Cammarano ha risposto: «Può darsi che qualcosa si sia mosso, i nostri gestori certamente hanno iniziato un disinvestimento», tanto che l'esposizione complessiva dei fondi italiani è di 60 milioni di euro, una cifra infinitesimale rispetto al totale del patrimonio investito. Cammarano ha ricordato in ogni caso come il lavoro dei gestori sia di analisi, e quello delle banche diverso nei loro rapporti con i clienti. L'allarme di Assogestioni nei confronti della Parmalat, ha sottolineato Cammarano, partiva comunque da molto prima del voto contrario dei fondi nell'assemblea di bilancio 2002. Nell'audizione Cammarano ha avanzato delle proposte: più poteri di controllo agli azionisti di minoranza, eliminazione delle asimmetrie informative previste dal Testo unico della finanza (Tuf), maggiore coinvolgimento degli investitori nella formazione delle regole per il sistema finanziario. «Alla tutela del risparmiatore deve essere riconosciuto un peso maggiore. È essenziale rafforzare i diritti dei risparmiatori coinvolgendo gli investitori istituzionali, che meglio li rappresentano, nella fase della formazione delle norme sul risparmio» è stato l'appello del presidente dell'organismo di gestione dei fondi. Dopo aver ricordato che ciò che contraddistingue la disciplina del sistema finanziario italiano è la tutela della «supply side», ha auspicato un cambiamento verso una maggiore tutela della «buy side», sottolineando l'urgenza di procedere all'estensione a tutti i prodotti offerti sul mercato finanziario dei medesimi obblighi di trasparenza previsti da tempo per i fondi. «Devono essere superate scelte normative non più attuali che hanno determinato asimmetrie informative che vanno a danno degli investitori» ha dichiarato il presidente di Assogestioni, esprimendo apprezzamento per il contenuto del disegno di legge governativo per la tutela del risparmio. «In particolare deve essere eliminata l'esenzione prevista dall'articolo 100, lettera f, del testo unico per la Finanza, che sottrae i prodotti finanziari emessi da banche e assicurazioni dagli obblighi del prospetto».

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