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LASCIA la magistratura il procuratore di Parma, Giovanni Panebianco.

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«Non sono dimissioni spontanee. Sono invece l'inevitabile risposta a una aggressione alla mia persona, di uomo e di magistrato, cui sono stato sottoposto in indubitabile coincidenza con l'inizio della nota vicenda giudiziaria concernente la Parmalat» scrive il procuratore di Parma Giovanni Panebianco nella sua domanda di collocamento in pensione presentata al Csm. Panebianco descrive «un malcelato tentativo di destabilizzazione, nel suo vertice, di un ufficio giudiziario che tanto bene e tanto rapidamente sta facendo per chiarire una vicenda giudiziaria i cui risvolti economici, come noto, interessano migliaia e migliaia di risparmiatori».

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