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I tecnici dei ministri non risolvono tutti i nodi. Modifiche solo marginali ma rimane il problema sul sistema della «doppia autorizzazione»

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Per quanto riguarda infatti l'Authority del risparmio non sono stati ancora risolti alcuni nodi nella riunione del pre-consiglio dei ministri di ieri. I tecnici dei vari ministeri potrebbero tornare a vedersi anche stamattina per cercare di limare ulteriormente il testo. «Ma le decisioni che restano da prendere sono tutte politiche», afferma uno degli esperti. Insomma, solo i ministri possono decidere. Il governo sembra d'accordo sul fatto di elevare di rango l'attuale Consob ad autorità indipendente, consegnadole alcuni poteri decisivi tra cui anche quello di usufruire della Guardia di Finanza. Potrà contare anche su un vero e proprio «Statuto del risparmiatore» che, sulla falsa riga dello statuto del contribuente per il fisco, fisserà i diritti di chi investe i propri risparmi. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della riforma, si prevede, il Governo dovrà adottare norme per introdurre un sistema di indennizzo per i risparmiatori «di tipo mutualistico o assicurativo». Tra le novità emerse ieri c'è anche il titolo del nuovo reato introdotto dal disegno di legge governativo nocumento al risparmio pubblico e, a quanto sembra, si rifà esplicitamente ad una fattispecie del codice Rocco. Chi causerà «nocumento al risparmio» sarà punito «in concorso con le altre sanzioni applicabili» con la reclusione da 3 a 12 anni e con una multa non inferiore a 500.000 euro. Ulteriori sanzioni potrebbero però arrivare in futuro. Nel testo è inserita infatti un'ulteriore delega per l'introduzione di sanzioni accessorie. Ci sarà il massimo coordinamento e la migliore collaborazione tra le varie istituzioni, che comunque resteranno ben cinque. Il presidente dell'Autorità, insieme al Governatore della Banca d'Italia, al presidente dell'Antitrust, di Covip e Isvap coordineranno la loro attività attraverso un Comitato permanente: si riuniranno almeno una volta al mese o su sollecitazione di uno dei componenti. Fra le questioni che restano ancora aperte, sono due i capitoli di maggior peso. Primo, i poteri di Bankitalia. Dovrebbe mantenerli praticamente tutti. L'unica novità è che per le operazioni di acquisizione o concentrazione tra banche sarebbe necessaria una doppia autorizzazione Bankitalia-Antitrust. Il nulla osta sarà rilasciato in un unico atto, oppure, in assenza di comunicazioni e trascorsi 60 giorni dalla presentazione dell'istanza, l'autorizzazione si intenderà rilasciata. Il testo approvato dai tecnici prevede ancora tutte le soluzioni possibili: deciderà il Consiglio dei ministri. Che sarà chiamato a districare anche la vicenda Covip-Isvap che dovrebbero restare indipendenti (come vuole An) o entrare nell'ombrello dell'Autority o cedere ad essa alcune competenze. Sul fronte politico rimane la tensione anche se in mattinata il ministro Rocco Buttiglione (Udc) scherzava con i giornalisti sulla possibile approvazione affidando il responso sul via libera al ddl ad una monetina lanciata in aria per il classico testa o croce. Il suo collega di partito Carlo Giovanardi aggiungeva: «Domani (oggi, ndr) in Consiglio dei Ministri discuteremo della riforma. Non so se verrà approvata già domani». Il ministro Gianni Alemanno (An), ostentava ottimismo, gelato dal ministro Roberto Maroni (Lega) secondo il quale alla fine la proposta, rispetto all'idea originaria di Tremonti (nella foto sopra), potrebbe risultare «annacquata».

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