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A Parma si stringe con gli interrogatori

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Poi nuovamente l'ex contabile Parmalat Gianfranco Bocchi, l'ex presidente di Parmalat Venezuela, Giovanni Bonici e, probabilmente, Franco Gorreri, ex presidente della Banca Monte Parma. Quindi sarà la volta, la settimana prossima, dell'altro ex direttore finanziario del gruppo agro-alimentare, Luciano Del Soldato. Per l'interrogatorio dell'avvocato Gianpaolo Zini, detenuto a Parma, esperto in società off-shore, bisognerà invece attendere che i militari della Guardia di Finanza analizzino approfonditamente la «tonnellate» di carte sequestrate nello studio e nell'abitazione di New York del legale. Il difensore di Bonici, Antonino Tuccari, è ancora in attesa della notifica del Tribunale del Riesame di Bologna, ma è ormai convinto che il presidente di Parmalat Venezuela rimarrà in carcere, dal momento che il termine per la decisione era sabato e Bonici non ha fatto ritorno a casa. Gli interrogatori previsti in settimana a Parma serviranno di riscontro al lavoro, che si prevede lungo e complicato, di investigatori e inquirenti sulla documentazione sequestrata nelle scorse settimane e su quella che l'ex contabile Bocchi e la mente finanziaria di Parmalat, Fausto Tonna, stanno ricostruendo nella sede di Collecchio. Le operazioni sono difficoltose in quanto, si è appreso ieri, non esiste per esempio una documentazione cartacea dei sottoconti utilizzati dalla Hit, controllante di Parmatour. L'azienda, dichiarata insolvente nei giorni scorsi, negli ultimi mesi non aveva pagato la ditta che si occupava di trattare i dati informatici e di stamparli. Ma gli interrogatori serviranno anche per trovare riscontri alle copiose dichiarazioni che l'ex patron di Parmalat, Calisto Tanzi, ha reso ai pm milanesi nei suoi ripetuti interrogatori, dapprima nel corso del suo breve ricovero all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, poi nel carcere di San Vittore, dopo la sua svolta nella collaborazione, quando ha deciso di fare nomi e circostanze precisi su chi, banchieri e politici, ha accompagnato la sua fallimentare avventura imprenditoriale. Si è appreso che la contestazione del reato di bancarotta preferenziale, allo stato, a Parma è un'ipotesi (se n'era parlato tempo fa a proposito di Deutsche Bank, ma non si è concretizzata), mentre negli uffici della Procura si è vista la madre di Alessandro Bassi, il contabile Parmalat morto suicida, due settimane fa, gettandosi da un ponte. Si è trattato, a quanto si è appreso, di un colloquio informale con il pm Piero Errede.

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