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Fu una mattinata intensa quella del 18 dicembre scorso per Fausto Tonna, l'ex direttore finanziario della Parmalat.

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Il ragioniere parmense (come Il Tempo ha già raccontato) quella mattina si dimise da tutte le cariche della sue società, in particolare un'azienda agricola nel Grossetano. In quella azienda transitava, sarà lui stesso a raccontarlo dopo dieci giorni ai pm, parte dei soldi in nero che Tanzi gli pagava come bonus oltre lo stipendio. Quella mattina Tonna andò dal notaio e compì anche un'altra operazione. Mise in liquidazione un'altra sua società, la Racèmo srl di Collechio (Parma), con un capitale sociale di diecimila euro. Nel verbale si legge che furono presenti in proprio e per delega tutti i soci titolari dell'intero capitale sociale. E chi erano i soci? Fausto Tonna, che è anche l'amministratore unico, Donatella Alinovi, che è sua moglie e che verrà anche lei arrestata dopo una ventina di giorni. Ma, sorpresa, c'è anche un terzo socio: Christian Tonna, con una quota da quattromila euro. E chi è? È il figlio venticinquenne (compirà ventisei anni il 4 aprile prossimo) che finora non era comparso in nessun modo nelle vicende Parmalat.

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