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L'Authority avrà anche la Guardia di Finanza

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Oggi si terrà infatti una riunione del pre-consiglio dei ministri ed è possibile che gli uomini di Tremonti portino un primo testo, una prima bozza del decreto legge con misure urgenti a tutela dei risparmiatori (che potrebbe essere approvato dall'esecutivo già giovedì). «Il nostro slogan sarà "stare con i risparmiatori, evitare le truffe ai truffati" - spiega il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha partecipato al vertice ristretto del governo di venerdì scorso -. Il provvedimento avrà tre cardini. Primo, sarà previsto il garante del risparmio che avrà il compito di raccordarsi con le associazioni dei consumatori per fare in modo di intraprendere azioni comuni. Secondo, sarà messa a disposizione dell'Authority anche la Guardia di Finanza. Terzo, saranno inasprite le sanzioni per i reati societari». La riforma vera e propria sarà varata invece sempre dal governo ma con un disegno di legge, che dunque avrà un percorso meno veloce in Parlamento. In questo secondo testo finiranno i contorni dell'autorità per il risparmio sulle cui competenze i vertici della Casa delle Libertà stanno ancora discutendo. E lo faranno anche oggi visto che «avremo una nuova riunione a Palazzo Chigi in tema del risparmio», come ha detto il ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. In difesa di via Nazionale interviene intanto dalle colonne del Financial Time, Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. Passera auspica che la Banca d'Italia mantenga la sua autorità di supervisione sul settore bancario italiano. Ma intanto si apre un nuovo fronte: l'Intesa dei Consumatori punta il dito contro l'Ufficio Italiano Cambi (Uic) e chiede alle Procure della Repubblica di Milano, Parma e Roma di accertare «quali segnalazioni siano giunte all'Uic collegate in qualche modo alle banche ed alla Parmalat di natura sospetta e cosa abbia fatto l'Uic conseguentemente, accertando se abbia svolto correttamente il proprio dovere». La preoccupazione serpeggia anche tra i dipendenti della Banca d'Italia che hanno annunciato una protesta contro una legge che ancora non c'è. Temono tuttavia un forte ridimensionamento del loro ruolo dopo la riforma Tremonti: il consiglio nazionale della Falbi ha deliberato all'unanimità il mandato alla segreteria generale di indire uno sciopero contro il disegno di legge sui cui contenuti ancora si discute ma che - afferma Luigi Leone, segretario generale della stessa Falbi - «sottrae immotivatamente e impropriamente importanti funzioni di stabilità alla Banca d'Italia». Proprio funzioni e organici potrebbero essere nel mirino dei cambiamenti. F. D. O.

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