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Ciampi, sull'euro ci sono state speculazioni

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Elogio alla cooperazione: importante che pur nella diversità le forze politiche lavorino insieme

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Reagite anche voi», dice Carlo Azeglio Ciampi ai cittadini che ieri all'ingresso del Municipio di Livorno gli chiedono cosa fare con chi usa l'euro per aumentare i prezzi. Una signora dice al presidente della Repubblica: «Ci cambiano mille lire per un euro». Replica Ciampi: «Queste sono cose che non dovete accettare». Un tema sul quale è ritornato ieri anche il presidente della Commissione Ue Prodi, che ha difeso l'euro sostenendo che se non ci fosse stata la moneta unica il caso Parmalat avrebbe provocato in Italia una crisi finanziartia paragonabile a quella argentina. Poi Prodi ha sostenuto che in Italia non sono mai stati convocati i comitati di controllo prezzi. «Ecco perché il passaggio all'euro - ha detto - non ha funzionato». Ciampi, accompagnato dalla signora Franca, è arrivato ieri a Livorno a bordo del treno presidenziale del 1928, usato da lui per la prima volta da quando è Capo dello Stato. Nella città toscana, della quale è originario, il Presidente della Repubblica ha avuto più occasioni di incontri con i cittadini. In uno scambio di battute estemporanee al municipio con il sindaco Gianfranco Lamberti, Ciampi ha lasciato intendere che non pensa di anticipare la fine del suo mandato, prevista a maggio del 2006. Il sindaco ha annunciato che la fine dei lavori del progetto «Porta a mare» è prevista entro due anni. Si tratta di ristrutturare i cantieri navali della città e hanno lavorato insieme forze politiche di maggioranza e opposizione. Una cooperazione testimoniata in municipio dagli interventi del sindaco che è di di centrosinistra e del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli di An. Ciampi si è molto compiaciuto. «Da sempre sostengo quanto sia importante che pur nella diversità, le forze politiche sappiano lavorare insieme per fare, per costruire». Questo progetto, poi, è particolarmente caro al presidente della Repubblica che ne rivendica l'ispirazione. Fu lui, ricorda, a segnalare a un imprenditore del settore, di Viareggio, che a Livorno c'era un cantiere con grandi potenzialità che però con quel tipo di commesse non sarebbe riuscito a sopravvivere. «Ora quella idea la vedo realizzata», dice Ciampi, e insiste sul rispetto del tempo di realizzazione di due anni. «Fino a due anni e tre mesi faccio in tempo a tornare per inaugurarla da presidente della Repubblica», aggiunge. E prende un impegno: «Quando avrò visitato tutte le 103 città capoluogo, ne ho già viste 74, tornerò qui, nella mia città, dove farò l'ultima visita del settennato. Sarà l'occasione per fare il punto su questo progetto e sui problemi dell'occupazione che, soprattutto nella zona costiera, dovete affrontare». Sul lavoro, Ciampi ha preso spunto dal fatto che la disoccupazione in quell'area della regione è diminuita ma resta pur sempre sopra la media Toscana. «Il lavoro a tempo - ha detto - è stato giustamente inserito per fare maggiore occupazione. Però, teniamolo indubbiamente presente, il lavoro a tempo non è lavoro pieno. Dà elasticità al sistema ma questa elasticità deve portare alla continuità e alla pienezza dell'occupazione».

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