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Ciampi: euro decisivo per stabilità e crescita

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Una sortita che non è piaciuta al Quirinale, sceso direttamente in campo per fare scudo alla moneta europea («è essenziale per la stabilità e la crescita»). Ha alzato la voce anche Romano Prodi che, come un mese fa, ha rispedito al mittente le accuse: «Il problema - ha detto - non è l'Euro, ma chi doveva controllare l'andamento dei prezzi nel passaggio alla nuova moneta e non l'ha fatto». Il capo dello Stato ha voluto fare scudo a quella che sente anche come una propria creatura. «L'Euro - ha fatto presente Ciampi - è momento decisivo per la stabilità monetaria, che è condizione essenziale per una crescita duratura di cui abbiamo bisogno, cosicché il cittadino avverta il benessere, si renda conto di un reddito che aumenta. Nel ristagno - ha avvisato - tutto diventa più difficile». Da Ciampi poi una analisi e un ragionamento diametralmente opposti a quella del premier sul caro.vita: «L'inflazione e il disavanzo della finanza pubblica sono stati riportati sotto controllo». Ha quindi ricordato che quando divenne governatore della Banca d'Italia l'inflazione era «superiore al 20%» e «per riportarla ad una cifra ci vollero otto anni». La reazione di Prodi, è stata molto più diretta: la colpa - ha argomentato il presidente della commissione Ue - è di chi non ha controllato e la conferma viene dal fatto che solo in Italia l'aumento dei prezzi si è accompagnato ad una bassa crescita. «L'altro paese dove si è avuto aumento dei prezzi è stata la Grecia, ma almeno in un contesto di crescita. Negli altri dieci paesi gli aumenti sono stati limitati e specifici». Le parole di Berlusconi hanno innescato anche l'ennesima polemica politica con il centrosinistra che lo ha accusato di sottrarsi alle sue responsabilità e di «nascondere le sue colpe dietro menzogne». Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds, ha definito «irresponsabili» le affermazioni del premier. «Tutti sanno che fuori dall'Euro il nostro debito ci costerebbe una valanga di soldi in più e saremmo già a rischio bancarotta».

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