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OGGI al Senato incontro informale fra maggioranza e opposizione sulle riforme istituzionali, in vista ...

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La ripresa avviene dopo che Fini ha duramente criticato certa politica fatta «con i muscoli» e gli «estremismi leghisti», e la altrettanto dura replica replica di Bossi. I «saggi» della Cdl hanno messo a punto un pacchetto di circa 30 emendamenti al testo. Mario Pastore (FI) presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, annuncia che oggi questi emendamenti saranno informalmente presentati ai colleghi ai colleghi dell'opposizione. D'Onofrio, presidente dei senatori dell'Udc e relatore del provvedimento, dice: «Nelle nostre proposte di modifica infatti abbiamo recepito molte delle richieste del centrosinistra». Comunque, anticipa, sono stati rispettati sia lo spirito federalista caro alla Lega, sia il principio dell'interesse nazionale propugnato da An. E spiega che sono state seguite queste linee: «Trasformare l'Italia in una repubblica federalista. E questo testo prevede l'avvio del processo federalista. Secondo: fare dei cittadini che votano coloro che scelgono programma di governo e primo ministro. Abbiamo inserito la norma anti-ribaltone per evitare che durante la legislatura si formino maggioranza diverse da quelle indicate dagli elettori che non potranno così essere truffati. Terzo: la Corte Costituzionale resta organo supremo di garanzia, ma assume una cultura federalista». Il capogruppo di An al Senato Domenico Nania dice: «Le riforme vanno avanti e le polemiche di questi giorni non spostano di una virgola quello che è stato fatto». Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato avverte: «Sul federalismo facciamo sul serio. Ormai siamo al dunque». Bassanini, capogruppo dei Ds in commissione Affari Costituzionali osserva: «È corretto che le nuove proposte della maggioranza siano innanzitutto presentate alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. Nel merito, prendiamo atto dell'affermazione che la maggioranza avrebbe accolto diverse proposte dell'opposizione. Vedremo quali, e vedremo soprattutto se le proposte della maggioranza sono tali da far venir meno le ragioni del dissenso dell'opposizione». D. T.

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