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«I governi dell'Ulivo coprirono Tanzi È ora di indagare»

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Lo afferma Francesco Giro, responsabile nazionale di Forza Italia per i rapporti con il mondo cattolico. «Se verrà confermata - sostiene Giro - l'ipotesi investigativa secondo la quale i reati commessi si sarebbero ripetuti fin dagli anni '90 sarebbe interessante conoscere quali rapporti abbia intrattenuto Calisto Tanzi con i governi della sinistra che si sono succeduti nell'ultimo decennio e di quali agevolazioni o favori abbia eventualmente goduto in quegli anni, quando al timone dell'Italia non c'era Silvio Berlusconi». Secondo l'esponenete di Fi, «il nostro è un interrogativo più che legittimo perché negli anni '90, mentre le imprese di Berlusconi venivano passate ai raggi X con oltre un miliardo di documenti sequestrati, senza che risultasse nulla di penalmente rilevante, nessuno si è preso la briga di dare una sbirciata ad un conto corrente di Callisto Tanzi». «L'Italia che ha ereditato Berlusconi - aggiunge Giro - è l'Italia della sinistra e Callisto Tanzi era un sostenitore della sinistra non di Berlusconi. Anche la finanza di carta, è dilagata e proliferata ai tempi della sinistra e non oggi. Quando era un imprenditore Silvio Berlusconi è stato l'esempio di una finanza e di una imprenditoria concretissima, che creava posti di lavoro veri, non clientele e impieghi fasulli. Per questo è stato perseguitato». «Se oggi - conclude Giro - l'economia allegra e imbrogliona, dei grandi gruppi come Parmalat, cade a pezzi grazie è grazie all'operazione verità portata avanti in questo ultimo anno da Silvio Berlusconi e dal suo ministro dell'Economia Giulio Tremonti». Secondo il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli è necessario «stabilire con una commissione d'inchiesta le responsabilità politiche che hanno consentito una truffa di queste dimensioni».

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