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Il cavaliere bianco è Manieri ma si tira indietro

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Nel contempo l'uomo d'affari ammette di essere uno degli investitori cui fa capo la Argho, la fiduciaria che lo scorso novembre ha siglato un accordo per rilevare dalla famiglia Tanzi Parmatour. Proprio quell'operazione, che la Argho non intende finalizzare, poteva aprire a Manieri le porte per ulteriori interventi su attività della Parmalat. «Smentisco nuovamente ogni interessamento nelle vicende Parmalat data l'enormità dell'indebitamento e degli illeciti che si stanno accertando», afferma Manieri. L'imprenditore ammette tuttavia di essersi fatto avanti prima del crac «ma non era un salvataggio perché in quel momento Parmalat non era da salvare. E comunque non ho a disposizione 3,7 miliardi», spiega. «Poi però abbiamo scoperto che i debiti sono il doppio di quelli indicati, che si riferivano solo ai debiti bancari. È troppo cara e quindi per noi si traduce in un nulla di fatto».

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