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«Qualche Ds è caduto in una trappola»

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È sera quando Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita alla Camera, commenta la polemica interna all'Ulivo sulla fecondazione assistita che rischia di mettere a repentaglio la lista unitaria per le Europee. Che cosa la stupisce? «Penso che si sia commesso un errore a voler politicizzare la questione. Si tratta di una materia delicata che tocca le coscienze, i valori. Proprio per questo anche nel programma dell'Ulivo nel 2001 su quel punto fu lasciata libertà di coscienza. E sempre su quel tema, in questa legislatura, quando la legge è stata discussa alla Camera, erano state evidenti le divergenze». I toni di oggi però... «Sì, conosco quelle parole». Ma sono frasi tra alleati: non s'è superato il limite? «L'errore, ripeto, è la politicizzazione di una materia che tocca le coscienze». E la colpa di chi è? «È del governo nel momento in cui è entrato in un tema sul quale il ministro della Salute Girolamo Sirchia aveva detto in precedenza a chiare lette che ne sarebbe rimasto fuori». La posizione dell'esecutivo è stata resa nota da una lettera di un capogruppo della maggioranza. Le sembra normale? «No, mi sembra gravissimo. Ma non credo che sia accaduto tutto per caso». In che senso scusi? «Ritiengo che settori della maggioranza abbiano voluto politicizzare la materia per strumentalizzarla. È accaduto non appena è stato evidente che parte dell'opposizione si sarebbe espressa a favore del testo. Insomma, hanno cercato di respingere i voti che venivano dall'Ulivo per evitare di condividere un merito». Rutelli si è schierato e parte dei Ds è partita alla carica. Anche l'opposizione ha le sue responsabilità? «Attenzione, Rutelli ha dichiarato la sua posizione personale. Non ci vedo nulla di straordinario. Come ci può essere vincolo di coalizione su un tema come questo? Abbiamo visto che ieri si sono espressi alcuni scienziati in una direzione, oggi assistiamo ad un altro gruppo che sostiene l'opposto. Insomma, neanche la comunità scientifica è in grado di esprimere una posizione univoca...» E la politica? Non dovrebbe offrire una risposta? «Certo che deve, e infatti lo fa. Ma davvero vorreste mettere a un tema così grande le braghe del bipolarismo? Ma non scherziamo». Come valuta le reazioni di parte della sinistra? «Sono stupito. Il governo ha teso una trappola e qualcuno c'è cascato. Qualche dirigente della sinistra non l'ha valutato con attenzione. Basta vedere come si è comportata la Margherita. Il nostro capogruppo al Senato, Bordon, ha lasciato massima libertà ai senatori, anche se la maggioranza del gruppo probabilmente era a favore della legge. Tanto è vero che abbiamo visto cattolici votare contro e laici a favore». La lista unitaria Ds-Margherita-Sdi è a rischio? «No, penso l'esatto contrario. Da domani sarà più forte. Uniti sul programma e sulle strategia ma liberi sulle questioni di coscienza. Ora l'abbiamo capito tutti».

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