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Nel filmato (inedito) il piccolo subisce la poesia natalizia del fratello, mentre il padre gli ruba la minestra

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Agitazione in Rai e nella pubblicità per il varo della legge sugli spot. L'interpretazione salva-Natale e le promesse del governo Non vedremo gli auguri con bimbo di viale Mazzini

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È un bimbetto sui tre anni, simpaticissimo (è lo stesso che sputava la pappa in faccia quest'estate alla mamma invadente), ma con un fratellino insopportabile che alla Vigilia di Natale recita una terrificante poesia davanti alla famiglia. E mentre tutti fissano con sconcerto l'antipatico ragazzino, il papà sottrae di soppiatto la minestrina al povero pupo più piccolo. Con questo spot ironico la Rai sogna di poter fare gli auguri di Natale, dal 20 dicembre in poi, ai suoi telespettatori, ma dovrà cambiare programma e mandare in onda un augurio di riserva, «più tradizionale» e scontato, se Ciampi firmerà subito e la Gasparri diventerà operativa prima di quella data. Addio bimbo di viale Mazzini allora? Qualcuno in Rai ancora spera di salvarlo (certamente non possono anticipare gli auguri al telepubblico), ma ci sono tanti altri spot natalizi che rischiano di saltare. Il presidente Ciampi, infatti, non solo viene tirato per la giacca dal centrosinistra che preme perché non firmi la Gasparri, ma ultimamente pare riceva pressioni anche dai pubblicitari, i quali preferirebbero una firma non immediata della legge, che solo per colpa del centrosinistra porta con sé quell'emendamento che vieta l'utilizzo di bimbi negli spot. Alla firma di Ciampi, infatti, tutti i messaggi pubblicitari sul Natale e per l'anno nuovo, panettoni, giochi, alimenti per l'infanzia e auguri vari, dovrebbero sparire dal video, perché fuorilegge se con bambini protagonisti. Avete mai visto pubblicità natalizia senza bambini? Un bel problemone a ridosso delle feste, periodo d'oro per industrie e commercianti che hanno speso miliardi in pubblicità Tv. Il governo comunque ha già promesso ai pubblicitari in rivolta che il prossimo anno troverà una soluzione legislativa ad hoc (probabilmente un decreto legge) per consentire ai bimbi di tornare negli spot, ma ci vorrà tempo, almeno due mesi. Il Natale però non può aspettare e il bimbo-spot della Rai forse non vedrà mai la luce. Giulio Malgara, presidente dell'Upa, sembra però ottimista: «Abbiamo avuto rassicurazioni da tutte le emittenti. La loro interpretazione della legge salva gli spot già girati e andati in onda almeno una volta in Tv. La legge non è retroattiva. Il problema semmai è per gli altri spot in lavorazione. Se non risolveremo subito la questione, faremo ridere tutta Europa...». Contro questa interpretazione salva-Natale, però si stanno già mobilitando le varie Associazioni dei Consumatori e si annuncia battaglia.

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