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Fra i girotondini a protestare solo la Guzzanti e Michele Santoro Assente Moretti

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«Trovo un pò stucchevole - ha affermato il ministro delle Comunicazioni - questo modo di aggredire alcune istituzioni con inviti, appelli e manifestazioni: vedo tanti sostituti presidenti che "girotondano", ballano e saltano». Anche Piero Fassino invita a «non tirare Ciampi per la giacca». Ma il suo giudizio sulla legge è netto: è incostituzionale. Questo non significa, però, ha dichiarato il leader diessino, che le forze politiche debbano dire al Presidente della Repubblica come comportarsi. Il segretario dell'Udc Marco Follini è dello stesso parere: Ciampi non ha bisogno di consigli nè di pressioni. Follini ha però anche criticato la legge che non lo soddisfa in pieno. Il mio partito l'ha votata, ha affermato, ma quella legge «l'avrei voluta diversa». Un'affermazione che ha provocato le critiche dell'opposizione. Questo Follini, ha commentato il vicepresidente dei deputati della Margherita Franco Monaco, è «candido e sconcertante» e dimostra di essere «il monsignor Della Casa della politica italiana, il maestrino dell'etichetta senza etica». Ed ora si aspetta l'atto finale: la firma di Ciampi per la promulgazione della legge sul riordino del sistema radiotelevisivo. Il ministro Gasparri si dice tranquillo perchè il provvedimento è conforme ai canoni della Costituzione. Perciò, ha dichiarato, «non ho timori e non ho pressioni da fare sul presidente della Repubblica». Il ministro non esclude però che ci debba essere un giudizio della Corte Costituzionale che è stata sempre chiamata ad esaminare le leggi sulle televisioni. Tutto dipende da come effettuerà questo esame, ha aggiunto, ma è quella la sede per un vaglio di questa natura. Nettamente opposto è il giudizio dell'opposizione sulla legge. Per Massimo D'Alema è «uno scandalo» perchè viola la Costituzione. Ed il governo ha dimostrato di avere «un'unica preoccupazione»: «condurre in porto un'altra legge che sistema gli affari di Berlusconi». Il vicepresidente dei deputati della Margherita Franco Monaco attacca il ministro Gasparri ed il leader di An Fini. Il ministro perchè ha voluto una «legge vergogna» che rappresenta «un macigno sulla democrazia, un passo decisivo verso un moderno autoritarismo». Fini perchè in Israele ha preso le distanze dall'autoritarismo di ieri ma permette che un suo ministro «metta la firma sotto l'autoritarismo di oggi». Questa legge, per il segretario dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, è «un insulto alla democrazia e al libero mercato» ed «esalta il conflitto di interessi». Se Ciampi non la respingerà, ha annunciato, siamo pronti a chiedere un referendum abrogativo ed a presentare un ricorso all'Unione Europea perchè le nuove regole contrastano con le norme antitrust dell'Ue. A Bruxelles, però, per ora si fa sapere che non c'è alcuna intenzione di avviare un esame della legge Gasparri. Lo ha precisato il portavoce della commissione europea. E ieri per l'occasione movimenti e girotondini in piazza. Sabina Guzzanti manda un messaggio di solidarietà, Nanni Moretti è annunciato ma in piazza non si vede. È soprattutto una manifestazione di movimenti, sindacati e società civile quella fatta al Pantheon per protestare contro la legge Gasparri e in difesa del diritto di satira. Sabina Guzzanti, che nel pomeriggio era presente al presidio nei pressi della commissione di vigilanza Rai, si è limitata a ringraziare con un messaggio «per la solidarietà espressa da giorni da moltissimi cittadini» mentre non si è visto Nanni Moretti che secondo Silvia Bonucci dei Girotondi avrebbe dovuto fare capolino tra i manifestanti senza però prendere la parola.

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