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Senato, oltre 400 emendamenti sulla fecondazione assistita

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L'obiettivo, spiega il relatore Flavio Tredese (FI), è arrivare al via libera di Palazzo Madama entro Natale, per poi rinviare il testo a Montecitorio per modifiche tecniche sugli anni di erogazione dei finanziamenti e chiudere definitivamente la partita. Alla ripresa dell'esame, si annuncia un clima surriscaldato e i tempi rischiano di allungarsi ancora per questo provvedimento, che l'Aula del Senato ha cominciato a discutere a fine settembre, tra animate polemiche che hanno coinvolto anche Montecitorio. Sono oltre 400 gli emendamenti presentati, la gran parte dall'opposizione. Il testo licenziato dalla Camera nell'estate 2002 prevede che il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita sia consentito solo se accertata l'impossibilità di rimuovere altrimenti le cause che impediscono la procreazione, ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegata o accertata. Inoltre, vieta la clonazione umana, la sperimentazione sugli embrioni e il loro congelamento. È possibile produrre non più di tre embrioni per volta, il numero necessario ad un unico e contemporaneo impianto. È prevista l'adottabilità degli embrioni congelati di cui non si conoscano i genitori biologici o dei quali non sia stato chiesto l'impianto da almeno tre anni. Il provvedimento vieta la fecondazione eterologa. E tutela, come recita l'articolo 1, «i diritti di tutti i soggetti coinvolti, in particolar modo del concepito». Secondo quanto prevede il Ddl da oggi al voto dell'Aula del Senato, potranno ricorrere alle tecniche di procreazione assistita solo le coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. Gli interventi potranno essere eseguiti solo in strutture pubbliche o private autorizzate dalle Regioni e iscritte in un registro che sarà realizzato presso l'Istituto Superiore di Sanità. Sono previste sanzioni amministrative e penali per chi non rispetterà le norme. Lo specialista dovrà pagare una multa da 300.000 a 600.000 euro se utilizza gameti estranei alla coppia, da 200.000 a 400.000 se pratica la fecondazione assistita a un single, un minorenne o coppie dello stesso sesso. Se la struttura non è autorizzata, la sanzione può arrivare a 300.000 euro.

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