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Nella ricerca in 1500 pronti a emigrare negli Usa

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La situazione non migliora nel resto d'Italia dove tale blocco previsto dalla Finanziaria 2003 e riproposto dalla bozza di Legge Finanziaria 2004, impedisce l'assunzione di circa 1700 persone che hanno regolarmente vinto un concorso per ricercatore. «Una situazione disastrosa per le sorti future della ricerca in Italia - afferma Enzo Scandurra, professore ordinario della facoltà d'Ingegneria della Sapienza - che riguarda sia gli atenei che gli istituti di ricerca pubblici, come il Cnr finito per il terzo anno nei tagli della finanziaria». Ieri, per denunciare il blocco delle assunzioni confermato per il secondo anno consecutivo anche per i professori e i ricercatori universitari, una decina di ricercatori aderenti al coordinamento nazionale dei ricercatori senza presa di servizio, hanno inscenato una silenziosa protesta, mostrando ai presenti, in un'aula di Ingegneria della Sapienza a Roma, i loro passaporti. «Siamo pronti a partire, ha affermato Luigi Martirano, anche lui vincitore di concorso e fermo dal 2002, per andare a lavorare all'estero dove chi studia, pubblica e fa ricerca viene tenuto in maggiore considerazione». Mettendo a confronto gli stipendi dei giovani ricercatori italiani con quelli dei colleghi stranieri le differenze saltano agli occhi. «Lo stipendio d'ingresso di un ricercatore italiano di ruolo - continua Martirano - si aggira sui 1000 euro al mese, anzi per essere precisi sono 1035 euro mensili. Dopo tre anni e l'avvenuta conferma in ruolo si ha diritto ad uno scatto di 300 euro». Nel resto d'Europa, secondo i ricercatori, un ricercatore a contratto, guadagna fra i 2000 e i 3000 euro che arrivano fino a 4000 euro al mese negli Stati Uniti.

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