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Il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini compirà a fine mese l'atteso viaggio in Israele, secondo ...

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La data più probabile appare il 24-25 novembre. Il leader di An incontrerà il presidente Moshe Katzav, il primo ministro Ariel Sharon, il ministro degli Esteri Silvan Shalom e altre importanti personalità israeliane. La «storica visita», scrive il quotidiano, inizierà al Memoriale dell'Olocausto di Yad Vashem. Fini aspettava da tempo il viaggio in Israele come uno «sdoganamento» da parte dello stato ebraico. Tale viaggio, scrive Hàaretz, «doveva essere, sperava, uno sdoganamento da parte dello stato ebraico che potesse sottolineare la profonda trasformazione ideologica compiuta da lui e dal suo partito». Due mesi fa, ricostruisce il quotidiano, emissari italiani hanno suggerito il superamento della questione storico-morale con un processo graduale. La prima tappa poteva essere scegliere Fini come rappresentante ufficiale italiano alle celebrazioni per l'80esimo compleanno del leader laburista Shimon Peres. Ma Israele ha obiettato a questo «ingresso dalla porta di servizio», affermando che se le condizioni della visita erano mature, questa doveva avvenire sotto i riflettori del pubblico e includere incontri ai più alti livelli. Per Marcello Veneziani il viaggio è giusto «ma finora c'è stata troppa enfasi». «Per Fini è una scommessa», risponde Giorgio Bocca. Mentre per Luigi Villari è «una scelta intelligente e saggia».

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