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Leva, il Carroccio vota contro la nuova legge

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Sconcerto in FI, An e Udc. Il sottosegretario Berselli: «Per reclutamento non bastano scorciatoie»

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La Cdl si spacca sul voto finale al testo che anticipa al primo gennaio 2005 l'abolizione della leva obbligatoria. Un provvedimento voluto dal governo. Già martedì i primi segnali di tensione. Il testo prevede che anche gli stranieri (o gli apolidi) con un genitore o un nonno italiano possano fare il servizio militare nelle nostre forze armate. Il Carroccio si batte per cancellare la norma, è isolato, presenta un emendamento, ma maggioranza e opposizione lo affossano. I leghisti si rifanno poco dopo e, votando con il centrosinistra, fanno passare una modifica che riserva ai volontari che hanno fatto un anno di servizio militare solo il 50% (e non il 100% come era invece scritto nel testo uscito dalla commissione Difesa) dei posti disponibili nei concorsi per entrare in polizia, nei vigili del fuoco e nel corpo militare della Croce rossa. Questo voto irrita gli alleati del centrodestra, che accusano: così si sballano tutte le previsioni. Il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu conferma e aggiunge che il governo «si riserva di intervenire per reimpiantare il percorso così come era previsto prima dell'approvazione dell'emendamento». Ieri mattina le tensioni tra la Lega e gli alleati si ripropongono sulla questione degli alpini. Il Carroccio tenta in ogni modo di inserire nel testo sostanziosi incentivi per agevolare l'ingresso dei giovani del nord nelle brigate alpine. Forza Italia, An e Udc dicono sempre no. Al momento delle dichiarazioni di voto finali il vicepresidente dei deputati leghisti annuncia il voto contrario. Il provvedimento passa dunque con i soli voti di Fi, An e Udc; si astiene l'Ulivo; votano contro Lega e Rifondazione. La conclusione però lascia scontenti tutti i partiti del centrodestra: il Carroccio perchè non ha ottenuto quasi nulla e ha visto respinte le sue proposte; gli alleati perchè la modifica sulle quote nei concorsi per la polizia sballa le previsioni dello Stato maggiore della Difesa e dunque il testo dovrà essere corretto. Le dichiarazioni successive al voto dell'Aula certificano la spaccatura. «Se passerà questo provvedimento così com'è - avverte il leghista Federico Bricolo - chiunque si sentirà autorizzato in futuro a non rispettare il requisito di cittadinanza che non sarà più vincolante». All'attacco del Carroccio il presidente della commissione Difesa della Camera Luigi Ramponi (An): «Considero un'iniziativa improvvida - spiega - l'emendamento presentato dalla Lega e approvato dall'Aula (sulle quote per i concorsi in polizia, ndr). Se non si troverà il modo di eliminare gli effetti di questa iniziativa al Senato - avverte - essa avrà ottenuto il risultato di non consentire la fine anticipata della leva obbligatoria». Il sottosegretario alla Difesa Berselli è convinto che un trattamento economico adeguato, la disponibilità di alloggi e, soprattutto, la possibilità di acquisire una professionalità, una formazione, costituiscano un valore aggiunto al momento di entrare nel mondo del lavoro civile. Questi incentivi risolveranno il problema del reclutamento dei volontari per le future Forze armate di soli professionisti.

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