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Sono tre i «dubbi sostanziali» della commissione europea sul decreto salva-calcio in relazione alla compatibilità ...

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Secondo fonti vicine al dossier, Bruxelles ritiene che spalmare le perdite per un lungo periodo può comportare «una perdita di gettito per lo Stato e può favorire un sistema di doppia contabilizzazione delle perdite in deduzione contrario alle pratiche vigenti». La normativa, inoltre, «viola gli obblighi delle direttive europee sulla contabilità». L'11 novembre è atteso il via alla procedura formale da parte dell'esecutivo comunitario. La situazione nella quale versa la maggior parte delle società calcistiche italiane conduce gli esperti della direzione generale concorrenza della Commissione europea a ritenere, sempre secondo le stesse fonti, che «in prevalenza utilizzeranno la possibilità offerta del decreto salva-calcio di dilazionare le perdite per un lungo periodo». Di solito se la società non è in grado di produrre un reddito sufficiente le perdite possono essere dilazionate per cinque anni. Nel caso di un contratto triennale (la durata standard del piano di ammortamento dell'acquisto di un giocatore è di tre anni), l'ultima deduzione fiscale può essere fatta dopo 8 anni.

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