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Fini: «È folle» e si prepara per Tel Aviv

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Tanto che il vicepremier non glissa più, come sempre ha fatto nei mesi passati. «La mia visita in Israele? Abbiate pazienza...», consiglia a chi si informa. Fini è appena stato a lungo applaudito dagli ebrei del B'nai B'Rith riuniti a Milano in congresso. E l'ambasciatore d'Israele Ehud Gol svela subito dopo che il viaggio «sarà molto presto» forse già dopo la visita ufficiale di Ariel Sharon a Roma, a metà novembre. La data sarà svelata la settimana prossima. Intanto Fini si schiera in prima persona e schiera tutto il suo partito nella condanna del sondaggio europeo che ha definito Israele il paese più pericoloso per la pace mondiale. Il vicepremier esprime tutta la sua indignazione e garantisce che si andrà a fondo per capire come si sia potuta mettere in moto un'inchiesta «assolutamente folle». Giacchè Israele «è in guerra per difendersi e non per sua scelta». E condanna il «desiderio esplicito di annientamento da parte di alcuni ambienti e di alcuni stati e dell'ostilità di un numero crescente di masse popolari» verso lo stato ebraico.

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