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Petrucci: «Tolti allo sport 52 milioni»

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«Le modifiche apportate al maxiemendamento sono un colpo basso»

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Nel mirino dei due dirigenti sportivi le modifiche al maxiemendamento alla Finanziaria che, secondo Coni e Figc, comporterebbero 52 milioni di euro in meno al Coni, dei quali 8,8 alla Federcalcio. La storia è quella dei minimi garantiti 2000 e 2001, vale a dire la quota fissa che nelle stagioni scorse le agenzie di scommesse dovevano per contratto al Coni. Tali quote, invece, per la maggior parte non sono mai state versate contando su numerosi provvedimenti legislativi che hanno concesso dilazioni. Ora il governo vorrebbe concedere ulteriori rateizzazioni e un vero e proprio sconto del 33 per cento, analogamente a quanto già fatto per le scommesse ippiche. Un provvedimento che assume i contorni del golpe, se si considera che solo una settimana fa si era deciso di salvaguardare i soldi destinati all'erario e al Coni. Una beffa invece per tutte quelle agenzie che avevano già iniziato a saldare i minimi garantiti al Coni. Il rischio è quello di innescare una spirale infinita. Alcune agenzie stanno pagando, altre, tutelate dal maxiemendamento, godranno di un vero e proprio condono. Parte lesa sono anche Coni e Figc. Qualora il maxiemendamento venisse approvato il Coni perderebbe 52 milioni di euro, 8,8 dei quali destinati alla Federcalcio (sempre per i minimi garantiti). Non sorprende l'indignazione di Petrucci: «Questa è una spiacevole sorpresa che ci lascia sgomenti. È una cosa che ci ha trovato interdetti. Così si premia l'illegalità, mentre ci sono stati dei concessionari di scommesse che hanno regolarmente pagato. E quindi ora che succederà?». Il presidente della Federcalcio Carraro ha aggiunto: «Sono parecchi soldi che vengono a mancare allo sport italiano alla vigilia di Atene 2004. I furbi sono premiati». Ma chi ha perpretato il «colpo di mano»? Petrucci non vuole fare nomi: «Ci potrebbe essere dietro una lobby. Non posso essere querelato se dico che così si premia l'illegalità». Oggi il Senato dovrebbe approvare il maxiemendamento, ma dagli ambienti sportivi trapela un cauto ottimismo sulla possibilità che la Camera possa in un secondo momento modificarne il testo. Anche perchè sulla questione la maggioranza è spaccata. L'Udc (per bocca del responsabile dello sport Ciocchetti) ha già annunciato battaglia per evitare che un colpo di mano faccia ripiombare lo sport italiano nel baratro della crisi economica.

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