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«I Ros sotto inchiesta? Calunnie»

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L'inchiesta, iniziata sette anni fa, dopo essere passata di Procura in Procura, è approdata ai magistrati milanesi, che l'hanno portata a termine. Secondo notizie riportate da un quotidiano, «almeno 20 militari, tra ufficiali e sottufficiali, compreso il comandante, generale Gianpaolo Ganzer, hanno sistematicamente violato le norme e le prassi che disciplinano le operazioni antidroga sotto copertura, trasformandosi in trafficanti e raffinatori di stupefacenti in proprio». Arresti obbligatori di latitanti sono stati omessi - prosegue il giornale - falsificando regolarmente i rapporti all'autorità giudiziaria, che talvolta non ha visto e, spesso, quando ha visto ha preferito girarsi dall'altra parte. Centinaia di milioni di lire di denaro contante frutto di sequestri durante le operazioni sono stati sottratti alle regole della confisca per essere riciclati. Immediate le reazioni. «Il comandante del Ros ha detto di avere riferito tutto ciò che era necessario all'autorità giudiziaria, in perfetta sintonia con i suoi comandanti. Siccome i carabinieri hanno una ben nota tradizione di compostezza e serietà, non ho dubbi che le cose andranno nel giusto modo» ha sottolineato il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, escludendo «a priori» che l'inchiesta della Procura di Milano sul raggruppamento operativo speciale dei carabinieri possa gettare ombra sull'intera istituzione. «Trovo una tale compostezza e serenità nei comandi dell'Arma che sono indotto a pensare che tutto si risolverà per il meglio». «Una vecchia indagine, che dura da oltre sette anni, palleggiata tra le procure di Milano e di Brescia, esclusivamente nutrita da interessate, menzognere e depistanti dichiarazioni di alcuni pentiti» ha dichiarato il deputato di An e membro della commissione Giustizia, Enzo Fragalà. «Ancora una volta - lamenta Fragalà - atti giudiziari coperti dal segreto di indagine e investigativo vengono dolosamente e illecitamente depositati in edicola, anzichè in cancelleria, da parte dei soliti noti. Trattandosi di una aggressione e di un tentativo di linciaggio contro appartenenti all'Arma dei Carabinieri, la buca delle lettere è stata il quotidiano "Repubblica" che, anche questa volta, ha perso un'occasione per verificare il materiale trasmesso». È necessario «fare attenzione a non criminalizzare un reparto benemerito come i Ros dell'Arma dei carabinieri, che hanno in questi ultimi decenni assicurato alla giustizia una serie infinita di criminali» gli ha fatto eco Filippo Ascierto, responsabile del dipartimento di sicurezza di Alleanza nazionale.

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