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PER il rinnovo del contratto degli enti locali, che interessa circa 600 mila lavoratori, si tenta l'affondo ...

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Ieri è ripreso all'Aran il negoziato che proseguirà anche oggi e domani. I sindacati si mostrano ancora prudenti circa l'esito del negoziato, ma non nascondono che alcuni passi avanti sono stati compiuti. L'aumento economico medio complessivo dovrebbe essere di poco superiore ai 100 euro, di cui circa 77 euro andrebbero ad incrementare il salario fondamentale. «Il confronto odierno ha affrontato alcuni temi rilevanti - ha spiegato il segretario nazionale della Fp-Cgil, Gianni Pagliarini - come il sistema di relazioni sindacali, il governo dei processi di esternalizzazione e privatizzazione, specifiche regole sulla contrattazione territoriale. Su questi temi si sono registrate significative convergenze». Secondo il sindacalista, le nuove disponibilità mostrate dal comitato di settore, che ha integrato la precedente direttiva, sono un «elemento positivo rilevante, perchè hanno consentito di rimuovere le rigidità e di riprendere il negoziato. Ora, però, - ha osservato - tali disponibilità vanno verificate. Andrà, poi, affrontato il tema della valorizzazione delle professionalità e, in particolare, l'inquadramento per le maestre degli asili nido, delle scuole materne e per gli infermieri delle case di riposo. Se alla fine del confronto ci sarà una risposta concreta, il negoziato si concluderà, altrimenti - ha avvertito - lo stato di agitazione si trasformerà in mobilitazione». Anche per il segretario generale della Fps-Cisl, Rino Tarelli, si è entrati in una fase «in cui le parti tentano di fare un salto in avanti. Dalla controparte - ha concluso - serve uno sforzo di flessibilità». E a confermare che si è giunti alla stretta è anche il presidente dell'Aran, Guido Fantoni. «Anche grazie ad alcuni chiarimenti dei comitati di settore è possibile ora arrivare all'affondo finale».

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